-La battaglia è comune La difesa del Venezuela bolivariano è la difesa anche dei nostri diritti -
Written by nuestra americaIl Venezuela subisce in queste ore un tremendo attacco da parte delle oligarchie finanziarie per la destituzione di un governo democratico e sovrano. L'inizio dell'ultima offensiva destituente è datato 12 aprile, con un editoriale del Washington Post: "il Venezuela ha disperatamente bisogno di un intervento politico dei suoi vicini, che per questo dispongono di un meccanismo appropriato nella Carta Democratica Interamericana dell’Organizzazione degli Stati Americani, la OSA, un trattato che contempla l’azione collettiva quando un regime violi le norme costituzionali". Il piano enunciato dal giornale del Pentagono è chiaro: ottenere un pretesto per un intervento armato che trasformi il Venezuela nella nuova Siria e l'America Latina in un nuovo Medio Oriente.
Da allora, guerra economica e mediatica contro il Venezuela si sono intensificati ogni giorno di più. I vari Uribe, Rajoy, Almagro si sono presto trasformati in marionette di questo disegno golpista. La vittoria che il Venezuela ha ottenuto nel Consiglio Permanente dell'Osa giovedì 2 giugno, impedendo l'applicazione della cosiddetta “Carta democratica” - quindi il pretesto dell'intervento armato – e supportando il dialogo con l'opposizione iniziato dall'Unasur, è significativa ma va supportata a livello internazionale.
L'imperialismo predatorio di risorse naturali e diritti delle popolazioni cercherà, infatti, presto una nuova via per appropriarsi delle maggiori risorse petrolifere del mondo.
Oggi è il momento della mobilitazione.
Oggi tutti i democratici, quelli veri, devono stringersi attorno al Venezuela, paese sotto tremendo attacco di quelle oligarchie finanziarie internazionali che hanno imposto recentemente un golpe morbido al Brasile, annullando 50 milioni di voti e destituendo senza alcuna ragione un Presidente eletto. E quelle stesse oligarchie, per fare un altro esempio, che in Europa vogliono imporre il TTIP, la “Nato economica”.
La battaglia è comune: la difesa del Venezuela bolivariano è la difesa anche dei nostri diritti !!!
Martedì 7 giugno dalle ore 18.00 a Piazza Vidoni partiti, movimenti e sindacati si mobilitano per sostenere la rivoluzione venezuelana. Non ci saranno bandiere di appartenenza, ma sventoleranno solo quelle dei popoli. Tutti coloro che aspirano ad un futuro di pace, sovranità, multilateralismo, autodeterminazione e libertà dei popoli sono invitati a partecipare.
ORGANIZZATORI:
-Rete Caracas Chiama
-USB
-Rete dei Comunisti
-Rifondazione Comunista
-Capit.italiano intellett. Movimenti sociali in difesa umanità
-Collettivo Militant
-Rete No War
-Alianza País
-Red de Amigos de la Revolución Ciudadana
-Comitato Immigrati Italia
-Fronte di Liberazione dello Sri Lanka
-UMANGAT
RESPONSABILI DELLA COMUNICAZIONE:
-L'AntiDiplomatico
-Contropiano
-Cestes
-Nuestra America
SEGUONO ADESIONI...
1 maggio 2016
Written by nuestra americaI diritti dei lavoratori sono sudore e sangue di chi ha lottato e lotta ogni giorno per vivere in un mondo libero in cui il lavoro sia dignità, realizzazione ed emancipazione per la nuova umanità.
Socialismo o Muerte Venceremos!
Hasta la victoria siempre!!!
Per esprimere il loro sostegno alla Rivoluzione cubana, circa 200 amici provenienti da 34 paesi formano la XI Brigata di Solidarietà Primero de Mayo, e parteciperanno alla grande sfilata del Giorno dei Lavoratori e incontreranno il popolo cubano, dal 25 aprile al 8 maggio.
Alloggiati nell’Accampamento Internazionale Julio Antonio Mella, nel municipio di Caimito, provincia Artemisa, i brigatisti realizzeranno giornate di lavoro volontario nell’agricoltura, renderanno omaggio ai patrioti cubani, ascolteranno conferenze di esperti sugli avvenimenti nazionali, sull’attualizzazione del modello economico e visiteranno le province di Villa Clara, Sancti Spíritus e L’Avana con altre delegazioni che parteciperanno alla grande sfilata.
La Brigata farà parte dell’Incontro Internazionale di Solidarietà auspicato dalla CTC, Centrale dei Lavoratori di Cuba, con il proposito di parlare con sindacalisti, dirigenti di organizzazioni sociali e leaders di partiti politici.
Con la loro partecipazione alla marcia, il 1º Maggio, i brigatisti appoggeranno i lavoratori del mondo nella ferma lotta contro le politiche neoliberiste, esigendo la fine del campagna mediatica e sovversiva verso Cuba, l’eliminazione del genocida blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti e la restituzione del territorio di Guantánamo illegalmente occupato da una base militare statunitense.
Inoltre faranno della giornata una celebrazione delle conquiste realizzate nel processo rivoluzionario cubano e per i 90º anni del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz.
Si festeggerà anche il 55º anniversario della Campagna di Alfabetizzazione e della vittoria di Playa Girón di fronte a un’invasione militare mercenaria auspicata dal governo degli Sati Uniti nel 1961.
Con i brigatisti sono giunti a Cuba circa 2000 visitatori stranieri in rappresentazione di sindacati, partiti e organizzazioni e un alto numero di turisti che vogliono essere testimoni e partecipi di un momento storico.
Virginia Vohorquez Martínez vive a Bogotá, Colombia ed è una delle brigatiste venie a Cuba per partecipare alla sfilata.
“Ho visitato Cuba dieci volte, ma è la prima volta che partecipo alla manifestazione del 1º Maggio L’anno scorso l’ho guardata per il canale Cubavisión Internacional e mi sono emozionata guardando l’enorme festa dei lavoratori, con bei manifesti, le foto dei leaders, bandiere, musica e balli.
Teruyo Matsutake, vicepresidente dell’Associazione di Amicizia Cuba-Giappone, è venuto quattro volte con la brigata e si emoziona molto ogni volta che partecipa alla sfilata.
“In Giappone invito a partecipare ai viaggi a Cuba perchè desidero che i mie compatrioti conoscano la realtà di questo paese. Qui si costruisce una società con giustizia sociale e uguaglianza per tutti gli esseri umani. Per me e la speranza e una stella unica per gli altri popoli”.
Dalla città di Mutala, 200 Km a sud di Stoccolma, in Svezia, è arrivato Nore Tellrot, con sua moglie Viveka per partecipare alla marcia.
“A Cuba abbonda la tranquillità e c’è sicurezza per le strade, c’è uguaglianza tra donne e uomini, il rispetto dei credo religiosi, la possibilità di un’educazione garantita per tutta la popolazione e l’accesso ai servizi di salute pubblica e gratuita. Al mio ritorno racconterò alle altre persone quello che ho vissuto in questa brigata”, ha detto. ( Traduzione GM - Granma Int.)
Unite, 12 apr (Prensa Latina) Il presidente dell'Ecuador, Rafael Correa, patrocinò oggi qui per una campagna mondiale che permetta di conoscere tutta l'informazione relazionata con i Panama Papers, in risposta all'intenzione di utilizzarli in maniera selettiva contro alcuni governi.
Esigiamo che diano tutta l'informazione per vedere chi è coinvolto, perciò dobbiamo fare una campagna mondiale, dichiarò alla stampa, poco dopo aver firmato insieme al segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, l'invito per la Terza Conferenza delle Nazioni Unite su abitazione e sviluppo urbano sostenibile (Habitat III), prevista in ottobre a Quito.
D’accordo con lo statista, i circoli di potere assunsero giornalisti nemici di certi governi per cercare elementi che li colpissero.
Nel nostro caso, sono i quotidiani El Comercio ed El Universo, oppositori aperti del Governo, ma non trovarono assolutamente nulla, e questo dimostra che siamo onesti, affermò.
Correa denunciò la lotta selettiva contro la corruzione, perché secondo lui porta solo a più corruzione.
Non possiamo tollerare l'infantilismo di qualificare come imprenditori buoni ed innocenti quelli privati, benché si comprovi il contrario, e di malvagie e corrotte le autorità pubbliche, benché si dimostri un'altra cosa, sottolineò.
Per il presidente ecuadoriano, i chiamati Panama Papers ratificano la strategia dei gruppi di potere di immobilizzare i governi legittimi e democratici per mantenere la loro dominazione.
Ig/wmr