nuestra america

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La Rete dei Comunisti saluta con fraterna  solidarietà militante l‘anniversario dei 53 anni della Rivoluzione Cubana. In questi cinquantatré anni Cuba ha vinto molte sfide e ha rappresentato un esempio nel mondo per tutti i popoli che rispondono con le varie forme autodeterminate di resistenza alla ferocia dell'imperialismo,  affrontando una battaglia di dignità, uguaglianza e sopravvivenza difficilissima e ha messo in moto un processo di emancipazione e di democrazia partecipata popolare in gran parte del continente latinoamericano, aiutando con l'esempio e con i suoi medici e insegnanti, frutto e figli della Rivoluzione, la vittoria e la nascita di governi rivoluzionari, democratici e progressisti .

Per la Rete dei Comunisti è forte  la  convinzione politica strategica che in America Latina è in atto un percorso di autodeterminazione, con la costituzione e il rafforzamento dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra  America (ALBA) grazie alla vittoria di importanti processi rivoluzionari che non hanno solo connotati antimperialisti ed antiliberisti ma una caratterizzazione fortemente di classe e,  propri della transizione socialista. Ciò avviene  a partire dalla portata e dal ruolo di vari dinamici movimenti di classe e di alcuni partiti comunisti , ad iniziare dal riferimento fondamentale di quello cubano. La coerenza e la vitalità della Rivoluzione  cubana ha cambiato il volto storico e politico del continente latinoamericano e ha da sempre insegnato, senza armi ma con la forza del suo esempio, a milioni di esseri umani nei Sud del mondo, e non solo, il valore della libertà, della solidarietà, dell’autodeterminazione, della democrazia e della giustizia sociale.

Cuba rivoluzionaria e socialista ha dato forza e  coraggio ai militanti rivoluzionari, agli antimperialisti, agli anticapitalisti, ai comunisti, in tutto il mondo attraverso un internazionalismo generoso e riconosciuto da tutti per il rilancio dell’iniziativa dell’interno movimento di classe, sindacale e comunista internazionale. In sempre più ampie aree del mondo si rafforza la convinzione dell’importanza fondamentale che l’esperienza dei comunisti cubani rappresenta, in termini d’esempio e di sacrificio per tutti i popoli che lottano per l’emancipazione, la libertà e la giustizia sociale.

E’ questo che i governi, e i Parlamenti del mondo capitalista, i mezzi di informazione e i poteri forti del capitalismo anche europeo non perdonano a Cuba.

Tutte le forze comuniste, rivoluzionarie, democratiche e progressiste e l’intera umanità hanno un debito verso la Rivoluzione, il Popolo, il Partito Comunista di Cuba e i suoi dirigenti.

La Rete dei Comunisti invia al Popolo, al Governo cubano, al Partito Comunista di Cuba, un augurio e saluto solidario, fraterno ed internazionalista per questo 53° anniversario.

 

2 gennaio 2012

Rete dei Comunisti

20 GENNAIO 2012 

Nota informativa

Alle 18:45 del 19 gennaio è deceduto a Santiago di Cuba il detenuto comune Wilman Villar Mendoza, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Clinico Chirurgico “Doctor Juan Bruno Zayas”, a causa di cedimento multi - organico sovrappostosi a un processo respiratorio settico severo, che ha condotto il paziente a uno shock per sepsi.

Questa persona era stata trasportata con urgenza lo scorso 13 gennaio dal centro penitenziario “Aguadores” all’ospedale provinciale “Saturnino Lora”, poiché presentava sintomi di polmonite severa al polmone sinistro. Ha ricevuto tutte le cure per questo tipo di malattia, gli è stata praticata ventilazione e nutrizione artificiale, fluido-terapia, emoderivati, sostegno con farmaci vasoattivi e antibiotici di ampio spettro di ultima generazione.

L’Ospedale Clinico chirurgico “Juan Bruno Zayas”, dove è deceduto, è uno dei centri ospedalieri di maggior livello della regione orientale e la sua unità di terapia intensiva vanta una grande esperienza nella cura dei pazienti gravi.

Villar Mendoza risiedeva nel municipio Contramaestre, nella provincia di Santiago di Cuba e scontava una sanzione di privazione della libertà dal 25 novembre del 2011 per i delitti di Oltraggio, Attentato e Resistenza.

Il fatto per il quale è stato sanzionato è accaduto durante un litigio in pubblico durante il quale ha aggredito sua moglie, provocandole lesioni al volto. A seguito di ciò, sua suocera ha richiesto l’intervento delle autorità e, quando gli agenti della PNR sono accorsi, ha opposto resistenza e li ha aggrediti.

I suoi più stretti familiari sono stati messi al corrente di tutti i procedimenti che sono stati impiegati nelle cure prestategli, ed hanno riconosciuto lo sforzo dell’equipe di specialisti che si è occupata di lui.

In relazione a questo fatto, da vari giorni, agenzie di stampa straniere, in particolare di Miami, stanno promuovendo un’intensa campagna internazionale diffamatoria, in combutta con elementi controrivoluzionari interni, che presentano Villar Mendoza come un supposto “dissidente” morto dopo uno sciopero della fame in prigione. Al proposito si dispone di abbondanti prove e testimonianze che dimostrano che non era un “dissidente”, né era in sciopero della fame.

Wilman Villar dopo aver commesso il delitto, per il quale è stato processato in libertà, ha cominciato a legarsi con elementi controrivoluzionari a Santiago di Cuba, che gli hanno fatto credere che una sua presunta appartenenza ai gruppuscoli mercenari gli avrebbe permesso di evadere l’azione della giustizia.

Cuba si rammarica per la morte di qualsiasi essere umano; condanna energicamente le grossolane manipolazioni dei nostri nemici, e saprà smontare questa nuova aggressione con la verità e la fermezza che caratterizza il nostro popolo.

(traduzione a cura di Rosa Maria Coppolino)

Approvato il 18 aprile 2011

<<Anno 53 della Rivoluzione>>

 

Traduzione a cura della Commissione Internazionale della Rete dei Comunisti

 


 

Rivoluzione è senso del momento storico;

è cambiare tutto quello che deve essere cambiato;

è uguaglianza e libertà piene; è essere trattato

e trattare gli altri come esseri umani;

è emanciparci da noi stessi con i nostri

propri sforzi; è sfidare potenti forze

dominanti dentro e fuori dall’ambito sociale e nazionale;

è difendere i valori in cui si crede

a costo di qualunque sacrificio; è modestia, generosità,

altruismo, solidarietà ed eroismo; è lottare

con audacia, intelligenza e realismo; è non mentire mai

né violare principi etici; è convinzione profonda

che non esiste forza al mondo capace di schiacciare

la forza della verità e le idee. Rivoluzione è unità,

è indipendenza, è lottare per i nostri sogni

di giustizia per Cuba e per il mondo, che è la base

del nostro patriottismo, del nostro socialismo e del nostro

internazionalismo.

 

 

FIDEL CASTRO RUZ

1° maggio 2000

 

 

 

 

 

 

 

 

La battaglia economica costituisce oggi,

più che mai, il compito principale e il centro

del lavoro ideologico dei quadri,

perché da quella dipende la sostenibilità e la conservazione

del nostro sistema sociale.

 

GENERALE DELL’ESERCITO

RAUL CASTRO RUZ

Chiusura del IX Congresso dell’Unione dei Giovani Comunisti

4 aprile 2010

 

 

RISOLUZIONE SUI LINEAMENTI

DELLA POLITICA ECONOMICA E SOCIALE

DEL PARTITO E DELLA RIVOLUZIONE

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INTRODUZIONE

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LINEAMENTI DELLA POLITICA ECONOMICA

E SOCIALE DEL PARTITO  E DELLA RIVOLUZIONE

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I. MODELLO DI GESTIONE ECONOMICA

LINEAMENTI GENERALI

SFERA DELLE IMPRESE

LE COOPERATIVE

SISTEMA BUDGETARIO

TERRITORI

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 II. POLITICHE MACROECONOMICHE

LINEAMENTI GENERALI

POLITICA MONETARIA

POLITICA DEI CAMBI

POLITICA FISCALE

POLITICA DEI PREZZI

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 III. POLITICA ECONOMICA ESTERA

LINEAMENTI GENERALI.

COMMERCIO ESTERO

DEBITO E CREDITO

INVESTIMENTI STRANIERI

COLLABORAZIONE

INTEGRAZIONE ECONOMICA

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------- IV. POLITICA DEGLI INVESTIMENTI

LINEAMENTI

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V. POLITICA DELLA SCIENZA, TECNOLOGIA,

INNOVAZIONE ED AMBIENTE

LINEAMENTI

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VI. POLITICA SOCIALE

LINEAMENTI GENERALI

ISTRUZIONE

SALUTE

SPORT

CULTURA

PREVIDENZA SOCIALE

LAVORO E SALARI

GRATUITA’ E SUSSIDI

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VII. POLITICA AGROINDUSTRIALE

LINEAMENTI

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VIII. POLITICA INDUSTRIALE E ENERGETICA

POLITICA INDUSTRIALE

LINEAMENTI GENERALI

LINEAMENTI PER I PRINCIPALI RAMI

POLITICA ENERGETICA

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IX. POLITICA DEL TURISMO

LINEAMENTI

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X. POLITICA DEI TRASPORTI

LINEAMENTI

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XI. POLITICA PER EDILIZIA, ABITAZIONI E RISORSE IDRICHE

LINEAMENTI

EDILIZIA

ABITAZIONI

RISORSE IDRICHE

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XII. POLITICA PER IL COMMERCIO

LINEAMENTI

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 IMPLEMENTAZIONE DEI LINEAMENTI

 

RISOLUZIONE SUI LINEAMENTI DELLA POLITICA ECONOMICA E SOCIALE DEL PARTITO E DELLA RIVOLUZIONE

 

Il sesto congresso del Partito Comunista di Cuba ha discusso e analizzato il progetto finale dei Lineamenti  della Politica Economica e Sociale del Partito e della Rivoluzione, per attualizzare il modello economico cubano, con l’obiettivo di garantire la continuità e l’irreversibilità del Socialismo, lo sviluppo economico del paese e l’innalzamento del livello di vita della popolazione, uniti alla necessaria formazione dei valori etici e politici dei nostri cittadini.

I Lineamenti stabiliscono che il sistema economico che prevarrà continuerà a basarsi sulla proprietà socialista di tutto il popolo sui mezzi fondamentali di produzione, e da qua deriverà il principio di distribuzione socialista “di a ciascuno secondo la sua capacità  e a ciascuno secondo il proprio lavoro”.

La politica economica del Partito concorderà con il principio che solo il socialismo è capace di vincere le difficoltà e preservare le conquiste della Rivoluzione, e che nell’attualizzazione del modello economico primeggerà la pianificazione, la quale terrà in conto le esigenze del mercato.

Questi principi devono essere armonizzati con una maggior autonomia delle imprese statali e con lo sviluppo di altre forme di gestione. Il modello riconoscerà e promuoverà, oltre all’impresa statale socialista, forma principale nell’economia nazionale, le modalità degli investimenti stranieri, le cooperative, i piccoli agricoltori, gli usufruttuari, i fittavoli, i lavoratori in proprio e altre forme che potrebbero nascere per contribuire a elevare l’efficienza.

Nella politica economica è presente il concetto che il socialismo significa eguaglianza di diritti e di opportunità per tutti i cittadini, non egualitarismo, e si ratifica il principio che nella società cubana nessuno rimarrà senza garanzie.

Il progetto dei Lineamenti  della Politica Economica e Sociale del Partito e della Rivoluzione e stato sottoposto a dibattito, ed è stato sostenuto dalla maggioranza dei cittadini; è stato riformulato a partire dalle proposte fatte da questi, in un processo democratico di ampia partecipazione popolare.

Il Sesto Congresso del PCC, una volta valutati i dettami delle cinque commissioni create, conviene:

  • Approvare i Lineamenti  della Politica Economica e Sociale del Partito e della Rivoluzione con le modifiche convenute.
  • Dare direttive al Governo per la creazione di una Commissione Permanente per l’Implementazione e lo Sviluppo, la quale, senza sminuire le funzioni che competono ai rispettivi Organismi dell’Amministrazione Centrale dello Stato, avrà le responsabilità di controllare, verificare e coordinare le azioni di quanti sono coinvolti in questa attività, proporre l’aggiunta di nuovi lineamenti, e condurre, coordinandosi con gli organi competenti, la divulgazione adeguata del processo.
  • Raccomandare all’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, al Governo e agli organi competenti che elaborino e approvino, a seconda dei casi, le norme giuridiche necessarie a creare le basi legali e istituzionali che fondamentino le modifiche funzionali, strutturali e economiche che si adottino.
  • Incaricare il Partito Comunista di Cuba della responsabilità di controllare, promuovere ed esigere l’applicazione dei Lineamenti approvati. Questo presuppone elevare la cultura economica dei suoi quadri e militanti, a tutti i livelli. Il Plenum del Comitato centrale del Partito analizzerà almeno due volte all’anno il procedere dell’attualizzazione del modello economico e l’esecuzione del Piano Economico.

 


 

INTRODUZIONE

Nel presentare i lineamenti della politica economica, nel contesto del VI Congresso del Partito Comunista di Cuba, è necessario fare una valutazione sullo stato dell’economia e sui problemi da risolvere, tenendo in conto i principali avvenimenti e circostanze di ordine esterno e interno a partire dall’ultimo congresso.

In quanto ai fattori esterni, il panorama internazionale si è caratterizzato per l’esistenza di una crisi strutturale sistemica, contemporaneamente alle crisi economica, finanziaria, energetica, alimentare e ambientale, che hanno avuto maggior impatto nei paesi sottosviluppati.

Cuba, con un’economia dipendente dai suoi rapporti economici con l’ estero, non è stata esentata dagli impatti di detta crisi, che si sono manifestati nell’instabilità dei prezzi dei prodotti che scambia, nella domanda per le sue merci e servizi d’esportazione, come anche nelle maggiori restrizioni nelle possibilità di ottenere finanziamenti esteri.

Tra il 1997 e il 2009 le variazioni dei prezzi nelle esportazioni e importazioni ha prodotto una perdita netta per il paese per 10 mila 900 milioni di dollari, in relazione ai livelli del 1997. Mediamente, il potere d’acquisto delle esportazioni di beni è scaduto del 15%.

Inoltre, il paese ha sperimentato la recrudescenza dell’embargo economico, commerciale e finanziario, che ininterrottamente per mezzo secolo le è stato imposto dagli Stati Uniti d’America. Situazione che non si è modificata con l’attuale amministrazione di questo paese e che ha significato considerevoli perdite.

Senza dubbio, dalla fine del 2004 si sono aperte per Cuba nuove possibilità di inserimento internazionale nel quadro dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America (ALBA), che hanno potenziato le fonti di entrata provenienti dalla prestazione di servizi, fondamentalmente servizi medici al Venezuela e ad altri paesi della regione. Nello stesso tempo si sono anche incrementate in modo sostanziale le relazioni commerciali e finanziarie con altre nazioni, tra cui si distinguono Cina, Vietnam, Russia, Angola, Brasile e Algeria.

I fenomeni climatici nel periodo hanno causato elevati danni all’economia. Le perdite dovute a 16 uragani dal 1998 al 2008 ammontano a 20 mila 564 milioni di dollari, senza contare i consistenti danni provocati dalla siccità.

Internamente, ci sono stati fattori tali quali: bassa efficienza, perdita di capitale della base produttiva e l’infrastruttura, invecchiamento e stasi nella crescita demografica.

Oltre agli obiettivi posti nella Risoluzione Economica del V Congresso, nel periodo è stato necessario riorientare alcune politiche per affrontare i complessi problemi derivati dalla situazione internazionale, al pari di quelli do ordine interno che si sono presentati.

D’altro canto, in quanto al funzionamento dell’economia, a partire dal 2003 si è generata una elevata centralizzazione dei meccanismi di assegnazione e utilizzo delle valute.

Dal 2005 si sono evidenziati i limiti dell’economia nell’affrontare il deficit del conto finanziario della bilancia dei pagamenti, le tassazioni bancarie dei trasferimenti all’estero e l’elevato ammontare del debito in scadenza; tutto ciò ha significato una grande tensione nella gestione dell’economia. Questo ha condotto ad adottare diverse misure:

  • Rafforzamento delle istituzioni, inclusa la riorganizzazione dello Stato e del Governo.
  • Enfatizzazione del concetto che il piano economico deve adattarsi alle risorse disponibili.
  • Dare priorità alla crescita e alla diversificazione delle esportazioni e la sostituzione delle importazioni, elaborando programmi e misure apposite per appoggiarli, tra cui spiccano gli schemi chiusi di finanziamento, che permettono di fare uso delle valute in forma decentrata.
  • Revisione e riorientamento della politica degli investimenti, per darle maggiore globalità, evitare l’immobilizzazione di risorse ed altre inefficienze. In corrispondenza di questo, si sono ridistribuiti i crediti esteri disponibili verso gli obiettivi che a breve termine avrebbero avuto maggior effetto sulla bilancia dei pagamenti.
  • Riprogrammazione dei pagamenti del debito estero.
  • Trasformazioni strutturali e nel funzionamento del settore agricolo e zootecnico; emissione del Decreto Legge 259 sulla consegna in usufrutto delle terre statali non utilizzate, con l’obiettivo di aumentare la produzione di alimenti e ridurre l’importazione.
  • Misure addizionali per il risparmio delle fonti di energia; si includono quelle collegate con aspetti organizzativi, come la riorganizzazione del trasporto dei carichi.
  • Inizio di un consistente blocco di investimenti industriali di carattere strategico per lo sviluppo futuro del paese.
  • Con l’obiettivo di alleggerire il carico dello Stato in alcuni servizi che presta, si sono iniziate sperimentazioni quali: sostituzione di mense e trasporti operai con altre soluzioni, concessione di attività di barbiere, parrucchiere e taxi a persone già impiegate in queste attività.

Malgrado l’adozione delle misure sopra descritte, dato il complesso panorama esistente, non si sono risolti i principali problemi che limitano il riscatto dell’economia, perciò sarà necessario:

  • Mettere a frutto le terre ancora inutilizzate e innalzare i rendimenti agricoli.
  • Recuperare la capacità di esportazione tradizionalmente in rosso; incrementare in modo sostenuto e diversificare le esportazioni di beni e servizi, e al contempo ridurre l’elevata dipendenza dalle importazioni con la prospettiva di capovolgere la situazione della finanza estera.
  • Trovare fonti alternative di finanziamento per fermare il processo di perdita di capitale dell’industria e delle infrastrutture del paese.
  • Concedere maggiori autorizzazioni, all’interno del piano, alle imprese, e sostenere fattivamente l’iniziativa dei territori affinchè possano potenziare in modo sostenibile il proprio sviluppo economico.
  • Sviluppare un processo di ristrutturazione del lavoro e dei salari, considerando forme non statali di gestione dove risulti conveniente, tendenzialmente eliminando gli organici gonfiati in tutte le sfere dell’economia, in modo da garantire che il lavoro sia la forma principale di acquisizione di reddito da parte della popolazione.
  • Incrementare la produttività del lavoro, elevare la disciplina e il livello di motivazione del salario e gli incentivo, eliminando l’egualitarismo nei meccanismi di distribuzione e ridistribuzione del reddito. Come parte di questo processo, sarà necessario sopprimere gratuità indebite e sussidi eccessivi.
  • Rafforzare i livelli delle politiche macroeconomiche e concludere gli studi per l’eliminazione della doppia circolazione monetaria e il perfezionamento della politica dei cambi.
  • Il condurre l’economia attraverso il sistema di pianificazione si è incentrato fondamentalmente nei problemi del settore esterno, cosa che, insieme all’insufficiente integrazione tra gli obiettivi del piano, ha contribuito a mantenere la sproporzione e la non corrispondenza dei piani delle imprese con quello dell’economia nazionale.

Affrontare problemi tanto complessi richiede una visione strategica di medio e lungo periodo, perciò, dalla metà del 2009 a maggio del 2010, è stata prodotta dal Ministero dell’Economia e Pianificazione, con la partecipazione delle associazioni, una proiezione dell’economia fino al 2015.

La realizzazione della proiezione ha dimostrato che la soluzione degli squilibri macroeconomici e dei problemi di efficienza presenti costituisce una attività indispensabile per lo sviluppo futuro del paese. Pertanto, nel quinquennio 2011-1015, la politica economica, basata sulla proiezione approvata, deve dare risposta a questi problemi.

 

LINEAMENTI DELLA POLITICA ECONOMICA E SOCIALE DEL PARTITO E DELLA RIVOLUZIONE

Il sistema economico prevalente nel nostro paese continuerà a basarsi sulla proprietà socialista di tutto il popolo sui mezzi fondamentali di produzione, quindi sarà vigente il principio di distribuzione socialista “a ciascuno secondo le sue capacità a ciascuno secondo il proprio lavoro”.

La politica economica nella nuova tappa corrisponderà al principio che solo il socialismo è capace di vincere le difficoltà e preservare le conquiste della Rivoluzione, e che nell’attualizzazione del modello economico prevarrà la pianificazione e non il mercato. La pianificazione centralizzata dell’economia e il controllo sistematico che lo Stato, il Governo e le sue istituzioni devono esercitare, saranno garanzia del funzionamento efficiente dei sistemi.

Questi principi devono essere armonizzati con una maggiore indipendenza delle imprese statali e con lo sviluppo di nuove forme di gestione non statale nella produzione e nei servizi, per raggiungere una maggiore liberazione delle forze produttive, incrementare i livelli di produzione e alzare il livello di vita della popolazione.

In questo contesto, sarà necessario promuovere la cultura economica di tutta la popolazione e acquisisce particolare importanza riuscire a preparare i quadri adeguatamente, come anche la necessità di preservare l’etica, cose che, insieme al senso del dovere e alla sensibilità rivoluzionaria, dovranno essere determinanti nei loro comportamenti quotidiani.

Nella politica economica che si propone è presente che il socialismo significa uguaglianza di diritti e uguaglianza di opportunità per tutti i cittadini, non egualitarismo. Il lavoro è un diritto e un dovere, motivo di realizzazione personale per ogni cittadino, e dovrà essere remunerato conformemente alla sua quantità e qualità.

A partire dalle attuali condizioni e dallo scenario internazionale prevedibile, la politica economica si avvia ad affrontare i problemi dell’economia passando per due tipi di soluzioni, che richiedono congruenza tra loro:

  • Soluzioni a breve termine, indirizzate a eliminare il deficit della bilancia dei pagamenti, che potenzino la generazione di entrate dall’estero e la sostituzione delle importazioni e, a loro volta, diano risposta ai problemi di maggior impatto immediato nell’efficienze economica, la motivazione da parte del lavoro e la distribuzione di reddito, e creino le necessarie condizioni infrastrutturali e produttive che permettano il passaggio a una tappa superiore dello sviluppo.
  • Soluzioni di sviluppo sostenibile, più a lungo termine, che conducano a un’alta autosufficienza alimentare ed energetica, un uso efficiente del potenziale umano, un’elevata competitività nelle produzioni tradizionali, così come lo sviluppo di nuove produzioni di beni e servizi di alto valore aggiunto.

L’attualizzazione del modello economico e l’implementazione delle misure associate si realizzeranno ratificando il principio che nella società socialista cubana nessuno resterà senza protezione.

In funzione di quanto sopra, si sono definiti i lineamenti in ciascuna delle sfere che armonizzano la politica economica e sociale.

I Lineamenti della Politica Economica e Sociale sono l’espressione della volontà del popolo, contenuta nella politica del Partito, dello Stato e del Governo della Repubblica di Cuba, di attualizzare il modello economico cubano con l’obiettivo di garantire la continuità e l’irreversibilità del socialismo, lo sviluppo economico del paese e l’innalzamento del livello di vita della popolazione, coniugato alla necessaria formazione dei valori etici e politici dei nostri cittadini.

Per elaborarli, si sono tenute in conto le esperienze passate, l’evoluzione e proiezione dello scenario economico e politico mondiale, così come la situazione dell’economia  cubana in detto contesto, tutto ciò avallato dai risultati delle proiezioni effettuate a medio termine.

  

I.                 MODELLO DI GESTIONE ECONOMICA

 LINEAMENTI GENERALI

01.         Il sistema di pianificazione socialista continuerà ad essere la via principale in cui dirigere l’economia nazionale, e deve trasformarsi nei suoi aspetti metodologici, organizzativi e di controllo. La pianificazione terra conto del mercato, influendo su di esso e considerandone le caratteristiche.

02.         Il modello di gestione riconosce e promuove, oltre all’impresa statale socialista, che è la forma principale dell’economia nazionale, le modalità d’investimento straniero previste dalla legge (imprese miste, contratti di associazione economica internazionale, tra le altre), le cooperative, i piccoli agricoltori, gli usufruttuari, i fittavoli, i lavoratori in proprio e altre forme: tutte quelle che, nell’insieme, devono contribuire ad aumentare l’efficienza.

03.         Nelle forme di gestione non statale non sarà permessa la concentrazione della proprietà in persone giuridiche o naturali.

04.         I cambiamenti strutturali, funzionali, organizzativi e economici del sistema d’impresa, delle unità già previste nel budget e dell’amministrazione statale in generale, si realizzeranno come da programma, con ordine e disciplina, sulla base della politica approvata, informando i lavoratori ed ascoltando la loro opinione, cosa che impone un processo di riqualificazione in tutte le strutture che ne faciliti la realizzazione.

05.         La pianificazione comprenderà il sistema delle imprese statali, l’attività budgettizzata, le associazioni economiche internazionali, e regolamenterà altre forme di gestione non statali che si applicassero e sarà più obiettiva a tutti i livelli. I nuovi metodi di pianificazione cambieranno le forme di controllo sull’economia. La pianificazione territoriale terrà conto anche di queste trasformazioni.

06.         La separazione delle funzioni statali ed impresariali passerà per un processo graduale e ordinato in cui la definizione delle norme è fondamentale per raggiungere le mete proposte.

07.         Ottenere che il sistema d’impresa del paese sia costituito da imprese efficienti, ben organizzate ed efficaci, e saranno create le nuove organizzazioni superiori di direzione d’impresa. Si svilupperà la cooperazione tra le imprese per garantire maggior efficienza e qualità. Si elaborerà la normativa giuridica che regola tutti questi aspetti.

08.         L’incremento delle prerogative alle direzioni degli enti sarà associato all’aumento della loro responsabilità nell’efficienza, efficacia e controllo nell’impiego del personale, delle risorse materiali e finanziarie che gestiscono. Questo va di pari passo alla necessità di esigere la responsabilizzazione di quei direttivi che con decisioni, azioni o omissioni procurino danno e pregiudizio all’economia.

09.         Si svilupperanno mercati che vendano a prezzi all’ingrosso e diano i servizi di affitto dei mezzi e del personale, senza sussidio, al sistema d’impresa, a quello budgettizzato e alle forme d’impresa non statale.

10.         Le relazioni economiche tra le imprese, le unità budgettizzate e le forme di gestione non statale saranno fissate da contratti economici e si esigerà per la qualità del processo di negoziazione, elaborazione, firma, esecuzione, reclamo e controllo dell’esecuzione degli stessi come strumento essenziale della gestione economica.

11.         Il controllo esterno sulla gestione degli enti si baserà principalmente su meccanismi economico-finanziari, senza escludere quelli amministrativi, riducendo il peso attuale di tali controlli e rendendo più razionali i sistemi di informazione.

12.         L’innalzamento del livello delle responsabilità e delle prerogative rende imprescindibile esigere comportamenti etici agli enti e ai loro capi, come anche rafforzare il loro sistema di controllo interno, per raggiungere i risultati attesi circa l’attuazione del piano con efficienza, ordine, disciplina e assoluta osservanza della legalità.

 SFERA DELLE IMPRESE

13.         Si definiranno con chiarezza le facoltà e gli strumenti finanziari utilizzabili dalle imprese per dirigere la produzione di beni e servizi. Si renderà più flessibile il loro obiettivo sociale affinchè possano sviluppare al massimo le proprie potenzialità, secondo quanto previsto dalla normativa.

14.         Le finanze interne delle imprese non potranno subire intromissioni da parte di istanze estranee alle stesse.  Questo potrà avvenire solo mediante procedimenti legalmente stabiliti.

15.         Il Perfezionamento delle Imprese si integrerà con le politiche del Modello Economico al fine di ottenere imprese più efficienti e competitive.

16.         Le imprese decido e amministrano i propri capitali di lavoro e investimento fino al limite previsto dal piano.

17.         Le imprese statali o cooperative che mostrino perdite galoppanti nei loro bilanci finanziari, capitale di lavoro insufficiente, che non possono onorare con i loro attivi le obbligazioni contratte o che ottengano risultati negativi nelle revisioni finanziarie, saranno sottoposti a un processo di liquidazione o si potranno convertire in altre forme di gestione non statale, adempiendo a quanto si stabilisca al proposito.

18.         Si eliminerà il sussidio per perdite alle imprese e di norma, non riceveranno finanziamenti budgettari per realizzare produzioni di beni e servizi.

19.         Le imprese, a partire dagli utili al netto delle imposte, assolti gli impegni con lo Stato e i requisiti stabiliti, potranno creare fondi di sviluppo, investimento e incentivi per i lavoratori.

20.         Le entrate dei lavoratori e dei loro capi nelle imprese statali e nelle forme di gestione non statali saranno vincolati ai risultati che si ottengano.

21.         Le imprese e le cooperative pagheranno, ai Consigli di Amministrazione Municipale in cui opero i loro stabilimenti, un tributo territoriale, deciso centralmente tenendo conto delle caratteristiche di ciascun municipio, per contribuire al suo sviluppo.

22.         Le imprese contribuiranno con parte dei loro utili, al netto delle imposte, a creare nell’organizzazione superiore della direzione d’impresa un fondo di compensazione destinato a coprire sbilanci finanziari.

23.         Le imprese godranno d’indipendenza per l’approvazione delle piante organiche, rispettando gli indicatori stabiliti dal piano, che contribuiranno a impedire che si incrementi l’organico senza necessità.

24.         I centri di ricerca che sono in funzione della produzione e dei servizi dovranno formare parte delle imprese o delle organizzazioni superiori di direzione d’impresa, in tutti i casi in cui ciò sia possibile, in modo tale che si possa vincolare effettivamente il loro lavoro di ricerca alle rispettive produzioni.

 

LE COOPERATIVE

25.         Si creeranno le cooperative di primo grado come forma socialista di proprietà collettiva, in differenti settori, che costituiscono una organizzazione economica con personalità giuridica e patrimonio proprio, composte da persone che si associano apportando beni o lavoro, con il fine di produrre e prestare servizi utili alla società e coprono tutte le spese con le proprie entrate.

26.         La norma giuridica sulle cooperative dovrà garantire che queste, come proprietà sociale, non siano vendute, ne passate di proprietà ad altre cooperative, a forme di gestione non statale o a persone singole.

27.         Le cooperative mantengono rapporti contrattuali con altre cooperative, imprese, unità finanziate e altre forme non statali, e dopo aver assolto a quanto pattuito con lo Stato, potranno realizzare vendite liberamente senza intermediari, conformemente all’attività economica che sia stata loro autorizzata.

28.         Le cooperative, sulla base di quanto stabilito nella norma giuridica corrispondente, dopo aver pagato le imposte e i tributi stabiliti, decidono le entrate dei lavoratori e la distribuzione degli utili.

29.         Si creeranno cooperative di secondo grado, i cui soci sono cooperative di primo grado. Avranno personalità giuridica e patrimonio proprio e si formano con lo scopo di organizzare attività complementari affini o che aggiungano valore ai prodotti e servizi dei loro soci (in produzione, servizi e commercializzazione), o di organizzare acquisti e vendite collettive al fine di ottenere una maggiore efficienza.

 SISTEMA BUDGETTARIO

30.         Le unità budgettizzate hanno funzioni statali e di Governo, ed anche altre caratteristiche come la prestazione di servizi di salute, istruzione ed altro. Se ne definiscono mission, funzioni, obblighi ed attribuzioni.

31.         Si ridurrà la quantità di unità budgettizzate fino al numero minimo che garantisca l’adempimento delle funzioni assegnate, in cui sia prioritario il criterio del massimo risparmio nel Budget (o Bilancio Preventivo) dello Stato nelle risorse materiali e finanziarie, garantendo un servizio efficiente e di qualità.

32.         Non si creeranno unità budgettizzate per prestare servizi produttivi né per la produzione di beni. Le unità budgettizzate che possano finanziare le proprie spese con le proprie entrate e generare una eccedenza, diverranno unità autofinanziate, senza cessare le funzioni ed attribuzioni assegnate, o potranno adottare, previa approvazione, la forma di imprese.

33.         Alle unità budgettizzate che riescano a coprire solo una parte delle loro spese mediante le entrate, si approverà la parte di spese che si finanzierà col Bilancio dello Stato.

34.         Si disegnerà il sistema di direzione che gestirà il funzionamento organizzativo, economico e di controllo delle unità budgettizzate, semplificandone la contabilità.

 

TERRITORI

35.         I Consigli di Amministrazione provinciali e Municipali avranno funzioni statali e non interverranno direttamente nella gestione delle imprese.

36.         Si normeranno le relazioni delle funzioni statali che esercitano le direzioni settoriali in provincie e municipi con le quali sviluppano gli Organismi dell’Amministrazione Centrale dello Stato, lasciando definiti i limiti delle loro competenze, vincoli, regolamenti di lavoro e le metodologie attuative che si applicheranno.

37.         Lo sviluppo dei progetti locali, condotti dai Consigli di Amministrazione Municipali, specie quelli riferiti alla produzione di alimenti, costituisce un strategia di lavoro per l’auto approvvigionamento municipale, favorendo lo sviluppo delle mini-industrie e dei centri di servizi, dove il principio dell’auto sostenibilità finanziaria sarà elemento essenziale, armonicamente reso compatibile con gli obiettivi del piano dell’Economia Nazionale e dei Municipi. I progetti locali, una volta implementati, saranno gestiti da enti economici inseriti nel municipio.

  

II. POLITICHE MACROECONOMICHE

 

LINEAMENTI GENERALI

38.         Raggiungere un maggior coordinamento tra gli obiettivi del piano economico nazionale e il disegno e raggiungimento delle politiche monetaria e fiscale.

39.         Raggiungere l’equilibrio del bilancio estero, a partire da una adeguata correlazione tra entrate e uscite in moneta liberamente convertibile del paese, in corrispondenza con il comportamento dell’economia.

40.         Garantire un’adeguata distribuzione della ricchezza creata tra il consumo immediato e l’accumulazione. Al contempo stabilire una relazione tra il consumo realizzato a partire dalle entrate personali e i fondi sociali di consumo, che stimoli la produttività del lavoro.

     Il processo di pianificazione deve garantire, nella produzione di beni e servizi:

 

41.         Una relazione tra la crescita della produttività del lavoro e l’entrata media dei lavoratori, che non deteriori l’equilibrio monetario interno né l’efficienza dell’economia nazionale.

42.         Un sostenuto incremento dell’efficienza come base dello sviluppo economico, che permetta di ottenere il progressivo diminuire dei livelli di sostegno da parte dello Stato e contribuirà a migliorare, per quanto possibile, l’offerta di prodotti e servizi essenziali per la popolazione.

43.         Il dinamismo necessario dei settori che incrementano la ricchezza economica del paese, che appoggi adeguatamente le risorse richieste per la prestazione di servizi sociali.

44.         Una relazione adeguata tra la componente importata della produzione nazionale e la capacità di generare entrate in valuta dell’economia.

 POLITICA MONETARIA

45.         La pianificazione monetaria a breve, medio e lungo termine dovrà raggiungere l’equilibrio monetario interno ed estero, in modo totale.

46.         Indirizzare la politica monetaria a regolare la quantità di denaro in circolazione e i livelli di credito, a partire da quanto stabilito dal piano, al fine di contribuire a raggiungere la stabilità del cambio e del potere d’acquisto della moneta, come anche lo sviluppo ordinato dell’economia.

47.         In corrispondenza con la politica monetaria, stabilire regole adeguate di emissione e utilizzare opportunamente gli indicatori che ne permettano il controllo.

48.         Strutturare un sistema di tassi d’interesse più razionale e stabile; potenziare l’uso di strumenti di politica monetaria per amministrare squilibri congiunturali, a partire dal rafforzamento delle relazioni tra le istituzioni del sistema bancario nazionale.

49.         La corrispondenza tra crescita della quantità di denaro posseduta dalla popolazione e della circolazione di merci al dettaglio, così come la possibilità di gestire questa relazione in modo pianificato, continuerà ad essere lo strumento chiave per raggiungere la stabilità monetaria e cambiaria in detto settore, condizione necessaria per avanzare nel ristabilire il funzionamento della legge di distribuzione socialista “ciascuno secondo le proprie capacità, ciascuno secondo il proprio lavoro”.

50.         Applicare una politica diretta, fondamentalmente, a dare l’appoggio necessario a quelle attività che stimolino la produzione nazionale, generatrici di entrate in valuta o sostitutiva delle importazioni, così come altre che garantiscano lo sviluppo economico e sociale.

51.         Stabilire i meccanismi e le condizioni imprescindibili che garantiscano agilità nella concessione del credito e nel recupero dello stesso.

52.         Incrementare e diversificare l’offerta di credito alla popolazione per l’acquisto di prodotti e servizi, tenendo conto delle garanzie richieste dalle banche, la capacità di pagamento, un adeguato equilibrio monetario e gli indicatori macroeconomici pianificati.

53.         Prestare i servizi bancari necessari, che includano la concessione di credito al settore che opera in forme di gestione non statale, per contribuire al suo adeguato funzionamento, studiando la creazione di conti di capitalizzazione finalizzati all’acquisto di attrezzature e altri usi.

54.         Garantire una relazione adeguata tra il tasso d’interesse che si paga per i depositi bancari e quello che le banche richiedono per i crediti concessi.

 

POLITICA DEI CAMBI

55.         Si andrà avanti fino all’unificazione monetaria, tenendo presente la produttività del lavoro e la validità dei meccanismi di distribuzione e redistribuzione. Per la sua complessità, questo processo esigerà una rigorosa preparazione ed esecuzione, sia sul piano oggettivo che su quello soggettivo.

 

POLITICA FISCALE

56.         La politica fiscale dovrà contribuire all’incremento elevato dell’efficienza dell’economia e delle entrate al Budget dello Stato, con il proposito di mantenere la spesa pubblica ai livelli pianificati e mantenere un adeguato equilibrio finanziario, tenendo in conto le specificità del nostro modello economico.

57.         Il sistema tributario sarà basato sui principi della generalità e dell’equità del peso contributivo. Nella sua applicazione si terrà conto della capienza economica dei soggetti obbligati all’adempimento e delle caratteristiche dei territori. Si stabiliranno maggiori gravami per le entrate più alte, al fine di contribuire, anche per questa via, ad attenuare le disuguaglianze tra i cittadini.

58.         Applicare un regime speciale tributario differenziato e flessibile per stimolare la produzione agricola e zootecnica.

59.         Studiare l’applicazione di incentivi fiscali che promuovano lo sviluppo ordinato delle forme di gestione non statale.

60.         Il sistema tributario deve avanzare gradualmente in ampiezza per aumentare la sua efficacia come elemento di redistribuzione delle entrate, e contemporaneamente contribuire all’applicazione di politiche dirette verso il perfezionamento del modello di gestione economica.

61.         Mantenere l’applicazione degli incentivi fiscali che promuovano produzioni nazionali in settori chiave dell’economia, specie fondi esportabili e che sostituiscano le importazioni, come anche lo sviluppo locale e la protezione dell’ambiente.

62.         Attualizzare il Sistema Doganale all’interno del modello economico, dando priorità ai regimi doganali preferenziali e ai bonifici che si consideri conveniente concedere, secondo il principio che i fondi esportabili e le produzioni che sostituiscono le importazioni devono essere redditizie.

63.         Promuovere la cultura tributaria e la responsabilità sociale della popolazione e degli enti del paese nell’adempimento esatto degli obblighi tributari, per sviluppare il valore civico del contributo al sostegno delle spese sociali e alti livelli di disciplina fiscale.

64.         Le spese budgetarie si inquadrano nelle possibilità reali di risorse finanziarie che si generino dall’economia del paese, e il loro utilizzo sarà razionale, al fine di garantire i livelli di attività pianificati senza danneggiare la qualità.

65.         Rafforzare i meccanismi di controllo fiscale, che assicurino l’adempimento degli obblighi tributari, come anche la conservazione e l’uso razionale dei beni e delle risorse dello Stato.

 

POLITICA DEI PREZZI

66.         Stabilire politiche dei prezzi in corrispondenza dell’attualizzazione del modello economico.

67.         Rivedere integralmente il Sistema dei prezzi affinchè possa misurare correttamente i fatti economici, stimoli l’efficienza, l’incremento delle esportazioni e la sostituzione delle importazioni.

68.         Si manterrà la centralizzazione nel determinare i prezzi dei prodotti e servizi che interessi regolare dal punto di vista economico e sociale, decentrando i rimanenti.

69.         Continuare ad eliminare gradualmente i sussidi eccessivi e le gratuità indebite su prodotti e servizi, determinando i prezzi al dettaglio a partire dai costi, senza coprire le inefficienze, e tenendo conto dei livelli di reddito della popolazione.

70.         Perfezionare, nella rete statale, il rapporto tra prezzi e qualità di prodotti o servizi simili, evitando differenze non giustificate di prezzo.

71.         Si adotteranno misure dirette a facilitare, per quanto possibile, la stabilità dei prezzi delle offerte non statali, specie nelle attività legate a necessità primarie della popolazione, tenendo conto della situazione dell’economia.

 III. POLITICA ECONOMICA ESTERA

 

LINEAMENTI GENERALI.

72.         Garantire l’applicazione integrale della politica commerciale, fiscale, creditizia, doganale, del lavoro e le altre, che assicurino i risultati attesi del commercio estero cubano in tema di sviluppo delle esportazioni e della effettiva sostituzione delle importazioni, nel più breve tempo possibile.

73.         Lavorare col massimo rigore per aumentare la credibilità del paese nelle sue relazioni economiche internazionali, mediante lo stretto adempimento degli impegni assunti.

74.         Continuare a prestare la massima attenzione alla selezione e al controllo dei quadri e dei funzionari che hanno responsabilità nella promozione degli interessi economici internazionali del paese, specie nella condotta etica e nella preparazione tecnica. Rafforzare la preparazione economica, finanziaria, tecnica e giuridica delle diverse equipe o gruppi d’affari.

75.         Applicare il principio “Chi decide non negozia” in tutta l’attività che sviluppi il paese sul piano delle relazioni economiche internazionali.

 

COMMERCIO ESTERO

76.         Incrementare e consolidare le entrate provenienti dalle esportazioni di beni e servizi. Per questo si dovrà dare soluzione a tutte quelle situazioni di ordine interno che oggi costituiscono ostacoli all’esportazione; creare una reale vocazione esportatrice a tutti i livelli e, con studi di mercato obiettivi ed attuali, creare le basi delle decisioni più importanti e strategiche.

77.         Diversificare i destinatari delle esportazioni di beni e servizi, oltre che mantenere la priorità e l’attenzione sui principali soci del paese, e raggiungere maggior stabilità nell’ottenimento di entrate.

78.         Diversificare la struttura delle esportazioni di beni e servizi, dando preferenza a quelli di maggior valore aggiunto e contenuto tecnologico.

79.         Ampliare e consolidare i meccanismi di protezione dei prezzi dei prodotti quotati in borsa e che Cuba commercializza (nichel, zucchero, petrolio, caffè, tra gli altri), come mezzo per proteggere i livelli dei prezzi pianificati.

80.         Sviluppare una strategia totale nell’esportazione dei servizi, in particolare quelli professionali, che dia priorità alla vendita di progetti o soluzioni tecnologiche, e contempli l’analisi flessibile della contrattazione della forza lavoro individuale. Si includerà la creazione del quadro legale appropriato e le strutture commerciali efficienti, con capacità di promuovere l’associazione con il capitale straniero che garantisca l’ottimizzazione delle potenzialità create nel paese.

81.         Elaborare e fornire di strumenti la strategia che garantisca nuovi mercati per l’esportazione di servizi medici e prodotti dell’industria medico-farmaceutica.

82.         Recuperare e potenziare i mercati di esportazione dei prodotti del mare (aragoste e gamberi), come pure rivedere gli schemi di commercializzazione attuali, in modo tale da renderli più flessibili.

83.         Lavorare per garantire, per le imprese ed enti legati all’esportazione, che tutti i beni e servizi destinati ai mercati internazionali rispondano ai più alti standard di qualità.

84.         Garantire la sostenibilità del ciclo di produzione delle voci esportabili e disegnare l’organizzazione degli schemi corrispondenti a questo.

85.         Raggiungere una maggiore efficienza nella gestione delle importazioni, enfatizzandone la razionalità e la qualità attraverso il riordino delle imprese che svolgono attività di commercio estero, con una migliore definizione della nomenclatura dei prodotti, per raggiungere un efficace utilizzo del potere d’acquisto del paese.

86.         Contribuire all’efficienza del processo d’importazione, tra gli altri fattori, mediante lo sviluppo del mercato all’ingrosso e, specialmente, il riordino dell’attività di consegna.

87.         Favorire un accelerato processo effettivo di sostituzione delle importazioni, con meccanismi che stimolino e garantiscano il massimo utilizzo di tutte le risorse di cui dispone il paese nel settore agricolo, industriale, nei servizi e nelle risorse umane.

88.         Lavorare sistematicamente, da parte delle imprese importatrici di macchinari e personale, nell’individuare le possibilità di fabbricazione nazionale delle voci che costituiscono il loro elenco di prodotti. Su questa base promuovere accordi di mutuo interesse tra l’industria meccanica cubana e i fabbricanti stranieri con i quali mantengono relazioni per (attraverso il trasferimento di tecnologia, assistenza tecnica e altre agevolazioni) andare verso la sostituzione graduale delle importazioni, specie di parti e pezzi di ricambio.

89.         Promuovere accordi internazionali di cooperazione e complemento nel settore industriale che favoriscano le esportazioni di maggior valore aggiunto.

90.         Disegnare e stabilire i meccanismi per canalizzare le domande d’importazione che nascano dai modi non statali di produzione, e per avviare la realizzazione di potenziali fondi esportabili.

91.         Aumentare l’efficienza nella gestione delle imprese legate al commercio estero, dando priorità alla corretta analisi del mercato e dei prezzi nel contesto internazionale, l’utilizzo adeguato dei capitolati pubblici e che si formulino e controllino totalmente i contratti.

 

DEBITO E CREDITO

92.         Dinamizzare il processo di riordino del debito estero con scadenza a corto, medio e lungo periodo, che colpisce il funzionamento dell’economia nazionale. Disegnare ed applicare strategie di riordino flessibili per il pagamento del debito e concludere nel più breve tempo possibile questi processi, in modo da permettere un riscatto crescente e sostenuto dell’economia che apra il percorso a nuovi finanziamenti.

93.         Garantire che gli impegni presi nel processo di riordino del debito si eseguano rigorosamente.

94.         Assicurare che i finanziamenti esteri che si ottengano siano inclusi nel Piano dell’Economia nazionale e non costituiscano una fonte di danno per la situazione della finanzia estera del paese.

95.         Stabilire una politica per la combinazione di nuovi crediti ed il loro uso razionale, come anche per la gestione e controllo dei livelli di indebitamento del paese. Rivedere i regolamenti esistenti ed emetterne di nuovi che servano a garantire l’applicazione di quella politica.

 

INVESTIMENTI STRANIERI

96.         Continuare a favorire la partecipazione di capitale straniero, come complemento dello sforzo d’investimento nazionale, in quelle attività che siano d’interesse del paese, in corrispondenza con le proiezioni di sviluppo economico e sociale a corto, medio e lungo periodo.

97.         Garantire che nell’attrarre il capitale straniero si dia soddisfazione a diversi obiettivi, quali: accesso a tecnologie d’avanguardia, metodologie di amministrazione, diversificazione e ampliamento di mercati d’esportazione, sostituzione d’importazioni, contributi di finanziamento estero a medio e lungo periodo per la costruzione dell’obiettivo produttivo e capitale di lavoro per il suo funzionamento, così come lo sviluppo di nuove forme d’impiego.

98.         Perfezionare le regole e i procedimenti di valutazione, approvazione e strumentazione della partecipazione dell’investimenti straniero, rendendo contemporaneamente più facile il processo.

99.         Stabilire un limite di tempo per i casi di investimento straniero costituito che non riescano a materializzare il proprio inizio nel tempo previsto, e decidere sulla loro sorte evitando che continuino a consumare risorse in modo indefinito e aumentando la loro inefficienza.

100.      Quando s’installi un investimento straniero nel paese, favorire in tutti i modi la ricezione di maggiori entrate (in aggiunta ai salari, imposte e dividendi) mediante la prestazione di diversi servizi e forniture fatte da imprese nazionali.

101.      Favorire il processo di promozione degli investimenti, la diversificazione nella partecipazione di imprenditori di differenti paesi.

102.      Elaborare e mantenere permanentemente attualizzato un portafoglio d’investimenti di possibili trattative a partecipazione straniera.

103.      Promuovere la creazione di Zone Speciali di Sviluppo che permettano d’incrementare l’esportazione, la sostituzione effettiva delle importazioni, i progetti di alta tecnologia e sviluppo locale; e che contribuiscano a nuove fonti d’impiego.

104.      Garantire che l’attività economica delle associazioni economiche internazionali sia corrispondente con quanto previsto dal Piano dell’Economia Nazionale.

105.      Valutare le associazioni con capitale straniero esistenti e realizzare gli adeguamenti necessari alle richieste del paese.

106.      Analizzare, tra le alternative di finanziamento mediante investimento estero, quelle industrie non esportatrici che però risultano indispensabili per assicurare altre produzioni essenziali dell’economia o nella sostituzione delle importazioni.

107.      Promuovere, sempre che si giustifichi economicamente e risulti conveniente, lo stabilirsi di imprese e alleanze all’estero che favoriscano il miglior posizionamento degli interessi di Cuba nei mercati esteri.

 

COLLABORAZIONE

108.      Garantire che tutte le azioni di collaborazione internazionale che Cuba riceve e offre siano incluse nel Piano dell’Economia Nazionale, in modo che l’organicità delle stesse sia assicurata.

109.      Perfezionare e completare il quadro legale e normativo, sia per la prestazione di collaborazione economica scientifico-tecnica che il paese dà, come per quella che riceve.

110.      Continuare a sviluppare la solidarietà internazionale attraverso la collaborazione che Cuba offre, e stabilite i registri economici e statistici necessari che permettano di effettuare le analisi necessarie, specie dei costi.

111.      Considerare, nella misura del possibile, nella collaborazione solidale che Cuba offre, il compenso, almeno, dei costi.

112.      Promuovere la collaborazione multilaterale, specie con istituzioni del sistema delle Nazioni Unite, che canalizzi verso il nostro paese risorse finanziarie e tecnologia, secondo le priorità dello sviluppo nazionale.

113.      Dare priorità, nelle relazioni con le organizzazioni di collaborazione internazionale, all’appoggio materiale e tecnologico nello sviluppo di obiettivi mirati allo sfruttamento delle diverse fonti di energia rinnovabile.

 

INTEGRAZIONE ECONOMICA

114.      Dare priorità alla partecipazione nell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America (ALBA), e lavorare con celerità e intensamente nel coordinamento, cooperazione e complementazione economica a corto, medio e lungo periodo, per il raggiungimento e approfondimento degli obiettivi economici, sociali e politici che promuove.

115.      Continuare la partecipazione attiva nell’integrazione economica con l’America Latina e Caraibi, come obiettivo strategico, e mantenere la partecipazione negli schemi regionali d’integrazione commerciale in cui Cuba è riuscita ad articolarsi: Associazione Latinoamericana di Integrazione ((ALADI), Comunità dei Caraibi (CARICOM), Associazione degli Stati dei Caraibi (AEC), PETROCARIBE e altri; e continuare a rafforzare l’unità tra i loro membri.

 

 

IV. POLITICA DEGLI INVESTIMENTI

 

LINEAMENTI

116.      Gli investimenti fondamentali da realizzare risponderanno alla strategia dello sviluppo del paese a corto, medio e lungo periodo, eliminando lo spontaneismo, l’improvvisazione, la superficialità, il mancato adempimento dei piani, la mancanza di approfondimento negli studi di fattibilità e la carenza di globalità nell’intraprendere un investimento.

117.      La prima delle priorità sarà costituita dalle attività di mantenimento tecnologico e costruttivo in tutte le sfere dell’economia.

118.      Gli investimenti si orienteranno prioritariamente verso la sfera produttiva e dei servizi per generare benefici a breve termine, così come gli investimenti di infrastrutture necessari per lo sviluppo sostenibile dell’economia del paese.

119.      Elevare le richieste e il controllo degli Organismi dell’Amministrazione Centrale dello Stato e dei Consigli di Amministrazione in ciò che loro compete come investitori centrali, affinchè gerarchizzino la cura totale del processo, dal suo concepimento alla valutazione dei risultati.

120.      S’innalzerà la qualità e la gerarchia dei piani generali di ordinamento territoriale e urbano a livello nazionale, provinciale e municipale, la loro integrazione con le proiezioni a medio e lungo periodo dell’Economia e con il Piano Investimenti, prendendo in considerazione i rischi sismici e altri disastri naturali. Garantire la profondità, agilità e tempi di risposta nei processi di consultazione obbligatoria, recuperando la disciplina territoriale e urbana.

121.      Si favoriranno le condizioni per il conseguimento di un decentramento del Piano Investimenti e un cambiamento nella sua concezione, concedendo facoltà di approvare gli investimenti agli Organismi dell’Amministrazione Centrale dello Stato, ai Consigli di Amministrazione, alle Imprese e Unità Budgettizzate.

122.      Il contratto costituirà uno strumento di lavoro nella pianificazione e controllo di tutte le tappe del processo d’investimento, assicurando il risultato finale dell’investimento, con la qualità richiesta e all’interno dei tempi previsti nel cronoprogramma d’esecuzione.

123.      Gli investimenti che si approvino, come politica, dimostreranno che sono capaci di riscattarsi con i propri risultati e dovranno realizzarsi con crediti esteri o capitali propri, il cui rimborso si effettuerà a partire dalle risorse generate dai propri investimenti.

124.      Stabilire un cronoprogramma di esecuzione degli investimenti che permetta di minimizzare l’immobilismo delle risorse in obiettivi di lunga maturazione. Eseguire prioritariamente quelli di più rapida risposta o che migliorino nell’insieme gli obiettivi più importanti.

125.      Negli obiettivi con tempi più lunghi di perseguimento, è necessario stabilire priorità per tappe, che possono entrare ad essere sfruttati indipendentemente dal resto e cominciare subito il proprio riscatto.

126.      I progetti d’investimento del settore industriale, creatore di beni di capitale e intermedi per l’economia nazionale, dovranno dare risposta prioritaria agli obiettivi strategici del paese.

127.      Si continueranno ad assimilare ed incorporare nuove tecniche di direzione del processo d’investimento e anche enti di progettazione e costruzione in Associazioni Economiche internazionali. Valutare, come eccezione, la partecipazione di costruttori e progettisti stranieri per garantire l’esecuzione di investimenti la cui complessità e importanza lo richiedano.

128.      Valutare l’applicazione della licitazione dei servizi di disegno e costruzione tra enti cubani, proponendo le loro regole e implementazione per elevarne l’efficienza, la competitività e la qualità che si richiede nel processo d’investimento nel paese.

 

 

V. POLITICA DELLA SCIENZA, TECNOLOGIA, INNOVAZIONE ED AMBIENTE

 

LINEAMENTI

129.       Disegnare una politica integrale di scienza, tecnologia, innovazione e ambiente che prenda in considerazione l’accelerazione dei suoi processi di cambiamento e crescente interrelazione al fine di rispondere alle necessità dello sviluppo dell’economia e della società a breve, medio e lungo termine; orientata ad elevare l’efficienza economica, ampliare le esportazioni di alto valore aggiunto, sostituire le importazioni, soddisfare le necessità della popolazione e incentivarne la partecipazione nella costruzione socialista, proteggendo l’ambiente, il patrimonio e la cultura nazionale.

130.      Adottare le misure richieste di riordino funzionale e strutturale ed attualizzare gli strumenti giuridici adatti a ottenere la gestione integrata ed effettiva del Sistema di Scienza, Tecnologia, Innovazione e Ambiente.

131.      Sostenere e sviluppare i risultati raggiunti nel campo della biotecnologia, la produzione medico-farmaceutica, l’industria del software e il processo di informatizzazione della società, le scienze di base, le scienze naturali, gli studi e l’impiego delle fonti di energia rinnovabile, le tecnologie sociali ed educative, il trasferimento di tecnologia industriale, la produzione di equipes di tecnologia avanzata, la nanotecnologia e i servizi scientifici e tecnologici di alto valore aggiunto.

132.      Perfezionare le condizioni organizzative, giuridiche e istituzionali per stabilire tipi di organizzazione economica che garantiscano la combinazione tra ricerca scientifica e innovazione tecnologica, sviluppo rapido ed efficace di nuovi prodotti e servizi, la loro produzione efficiente con standard di qualità adeguati e la commercializzazione interna e d’esportazione, che apporti qualcosa alla società e stimoli la riproduzione del ciclo. Estendere questi concetti all’attività scientifica delle università.

133.      Sostenere e sviluppare ricerche integrali per proteggere, conservare e riabilitare l’ambiente e adeguare la politica ambientale alle nuove proiezioni del contesto economico e sociale. Dare priorità a studi che affrontano i cambiamenti climatici e, in generale, alla sostenibilità dello sviluppo del paese. Enfatizzare la conservazione e l’uso razionale delle risorse naturali come il suolo, l’acqua, le spiagge, l’atmosfera, i boschi e la biodiversità, come anche la promozione dell’educazione ambientale.  

134.      Gli enti economici, in tutte le forme di gestione, faranno affidamento sul quadro di regole che favorisca l’introduzione sistematica e accelerata dei risultati della scienza, dell’innovazione e della tecnologia nei processi produttivi e di servizi, tenendo conto delle norme di responsabilità sociale e ambientale stabilite.

135.      Definire una politica tecnologica che contribuisca a riorientare lo sviluppo industriale, e che comprenda il controllo delle tecnologie esistenti nel paese; al fine di promuovere la sua modernizzazione sistematica curandosi dell’efficienza energetica, dell’efficacia produttiva e dell’impatto ambientale, e che contribuisca a innalzare la preminenza tecnologica in rami strategici. Nell’importazione di tecnologie, considerare la capacità del paese di assimilarle e soddisfare i servizi che richiedono, inclusa la fabbricazione di pezzi di ricambio, la certezza nelle misurazioni e la standardizzazione.

136.      Nell’attività agroindustriale, si stimolerà in tutta la catena produttiva l’applicazione di una gestione integrata di scienza, tecnologia, innovazione e ambiente, orientata all’incremento della produzione di alimenti e della salute degli animali, includendovi il perfezionamento dei servizi ai produttori, con riduzione dei costi e maggior impiego di componenti e investimenti di produzione nazionale e di sfruttamento delle possibilità scientifico-tecnologiche disponibili nel paese.

137.      Continuare a promuovere lo sviluppo delle ricerche sociali e umanistiche sui temi prioritari della vita della società, come anche il perfezionamento dei metodi di introduzione dei risultati nei momenti decisionali ai vari livelli.

138.      Prestare maggiore attenzione alla formazione e preparazione continua del personale tecnico e dei quadri qualificati che rispondano e che anticipino lo sviluppo scientifico-tecnologico nelle principali aree della produzione e dei servizi, come anche la prevenzione e l’attutimento degli impatti sociali e ambientali.

139.      Definire e potenziare nuove vie per stimolare la creatività delle equipe di lavoro di base e rafforzare la loro partecipazione nella soluzione dei problemi tecnologici della produzione e dei servizi e la promozione di forme produttive ambientalmente sostenibili.

 

 

VI. POLITICA SOCIALE

 

LINEAMENTI GENERALI

140.       Continuare a preservare le conquiste della Rivoluzione, quali l’accesso alle cure mediche, l’istruzione, la cultura, lo sport, il divertimento, la tranquillità cittadina, la sicurezza sociale e la protezione mediante l’assistenza sociale per le persone che ne abbiano necessità.

141.      Riscattare il ruolo del lavoro, e delle entrate che si ottengono con esso, quale via fondamentale per contribuire allo sviluppo della società ed alla soddisfazione delle necessità personali e familiari.

142.      Garantire l’innalzamento sistematico e sostenuto della qualità dei servizi che si erogano alla popolazione, e il nuovo disegno delle politiche vigenti, secondo le possibilità dell’economia.

143.      Dare continuità al perfezionamento dell’istruzione, della salute, della cultura e dello sport. Per fare questo è imprescindibile ridurre o eliminare spese eccessive nella sfera sociale, e anche generare nuove fonti d’entrata e valutare tutte le attività che possano transitare dal settore budgettizzato (finanziato) al sistema d’impresa.

144.      Dare particolare attenzione allo studio e implementazione di strategie in tutti i settori della società per affrontare gli elevati livelli d’invecchiamento della popolazione.

 

ISTRUZIONE

145.      Continuare ad avanzare nell’innalzamento della qualità e del rigore nel processo docente-educativo. Dare importanza all’aggiornamento continuo, all’elogio e alla cura del personale docente, e al ruolo della famiglia nell’istruzione dei bambini e dei giovani. Raggiungere un migliore utilizzo e profitto della forza di lavoro e delle capacità esistenti.

146.      Formare con qualità e rigore il personale docente definito per ciascuna provincia e municipio per dare risposta alle necessità dei centri educativi dei differenti livelli d’insegnamento.

147.       Rafforzare il ruolo del professore di fronte all’alunno e ottenere che gli strumenti e i mezzi audiovisivi siano un complemento al lavoro educativo del docente e sia garantito l’uso razionale degli stessi.

148.      Riordinare gradualmente la rete scolastica. Mantenere nelle scuole medie e medie superiori il minimo indispensabile di studenti interni e diminuire le spese di trasporto, alimentazione e base materiale di vita.

149.      Adattare la capienza della rete scolastica e del personale docente alla scuola primaria, in corrispondenza con lo sviluppo economico, socio demografico e i luoghi di residenza degli studenti.

150.      Far sì che le immatricolazioni nelle differenti specializzazioni e cosri siano corrispondenti alla domanda di sviluppo dell’economia e della società. Garantire che la formazione scelta e l’orientamento professionale che si sviluppa dall’educazione primaria, insieme con gli organismi della produzione e dei servizi e con la partecipazione della famiglia, potenzino il riconoscimento del lavoro dei tecnici di medio livello e di operai qualificati.

151.      Elevare il rigore e la validità del processo docente-educativo per incrementare l’efficienza del ciclo scolastico ( percentuale di laureati rispetto agli immatricolati all’inizio del ciclo).

152.      Attualizzare i programmi di formazione e ricerca delle università in funzione delle necessità dello sviluppo economico e sociale del paese e delle nuove tecnologie. Incrementare le immatricolazioni nei corsi di agricoltura e allevamento, di pedagogia, di tecnologia e di scienze di base affini.

153.      Stabilire che le condizioni che si creino per i lavoratori di poter studiare sono soggette al principio che il lavoratore deve farlo nel tempo libero e a partire dal suo sforzo personale, eccetto i casi di specifico interesse statale.

 

SALUTE

154.      Innalzare la qualità del servizio erogato, raggiungere il soddisfacimento della popolazione, nonché il miglioramento delle condizioni di lavoro e la cura del personale del ramo salute. Garantire l’utilizzo efficiente delle risorse, il risparmio e l’eliminazione di spese non necessarie.

155.      Riorganizzare, compattare e regionalizzare, a partire dalle necessità di ciascuna provincia e municipio, i servizi di salute, includendovi il pronto soccorso e il trasporto sanitario. Garantire che lo stesso Sistema di Salute dia modo a ciascun paziente di ricevere la cura adeguata con la qualità necessaria.

156.      Consolidare l’insegnamento e l’impiego del metodo clinico ed epidemiologico e lo studio del contesto sociale nell’approccio ai problemi di salute della popolazione, in modo da contribuire all’uso razionale dei mezzi tecnologici nella diagnosi e cura delle malattie.

157.      Continuare a favorire gli spazi educativi per evitare l’automedicazione da parte della popolazione e incrementare altre misure che coadiuvino l’uso razionale delle medicine.

158.      Prestare la massima attenzione allo sviluppo della medicina naturale e tradizionale.

159.      Rafforzare le attività di promozione e prevenzione per il miglioramento dello stile di vita che contribuiscano a incrementare i livelli di salute della popolazione con la partecipazione intersettoriale e comunitaria.

160.      Garantire che la formazione di specialisti medici dia risposta alle necessità del paese e a quelle che derivino da impegni internazionali.

SPORT

161.      Dare priorità all’impulso e alla promozione della cultura fisica e dello sport in tutte le sue manifestazioni come mezzo per elevare la  qualità della vita, l’istruzione e la formazione complessiva dei cittadini; per far questo, concentrare l’attenzione principale nella pratica di massa dello sport e dell’attività fisica, a partire dal riordino del sistema sportivo e dalla ristrutturazione della sua rete di centri.

162.      Elevare la qualità e il rigore nella formazione degli atleti e dei docenti, come anche nell’organizzazione e partecipazione a eventi e competizioni nazionali e internazionali, razionalizzando le spese.

 

CULTURA

163.      Continuare a promuovere la difesa dell’identità, la conservazione del patrimonio culturale, la creazione artistica e letteraria e la capacità di apprezzare l’arte. Promuovere la lettura, arricchire la vita culturale della popolazione e potenziare il lavoro comunitario come via per soddisfare le necessità spirituali e rafforzare i valori sociali.

164.      Continuare a elevare la qualità e il rigore nell’insegnamento artistico professionale e adattare le immatricolazioni nelle differenti specialità alle necessità delle provincie e dei municipi e dei raggruppamenti professionali rappresentativi.

 

PREVIDENZA SOCIALE

165.      Diminuire la partecipazione del Budget dello Stato al finanziamento dell’assistenza sociale, che continuerà a crescere a partire dall’aumento del numero delle persone pensionate. Per questo è necessario continuare a estendere la contribuzione dei lavoratori del settore statale e l’applicazione di regimi speciali di contribuzione nel settore non statale.

166.      Garantire che la protezione dell’assistenza sociale la ricevano le persone che realmente la necessitano in quanto inabili al lavoro e che non abbiano familiari che diano sostegno; eliminare prestazioni che possono essere assunte dalla persona o dai suoi familiari e adattarne altre, che oggi si forniscono, in corrispondenza con gli incrementi di quantità delle prestazioni e delle pensioni negli ultimi anni. Parallelamente si deve integrare tutto il lavoro sociale in un unico centro che lo coordini.

 

LAVORO E SALARI

167.      Favorire l’integrazione al lavoro delle persone in condizioni di lavorare, quale forma di contribuire ai fini della società e al soddisfacimento delle proprie necessità.

168.      Ampliare il lavoro nel settore non statale, come ulteriore alternativa di lavoro, in concomitanza con le nuove forme organizzative della produzione e dei servizi che si decidano.

169.      Sviluppare un processo di riordino lavorativo nel paese che, sotto il principio dell’idoneità dimostrata, .contribuisca a eliminare gli organici gonfiati e i trattamenti paternalistici, per stimolare la necessità di lavorare e ridurre le spese dell’economia e del Budget dello Stato.

170.      Assicurare che i salari garantiscano che ciascuno riceva a seconda del suo lavoro; che ciò generi prodotti e servizi con qualità e incremento della produzione e della produttività; che le entrate salariali abbiano effettivo riflesso nella soddisfazione delle necessità primarie dei lavoratori e delle loro famiglie.

171.      Incrementare i salari in maniera graduale, inizialmente quelli per le attività con risultati di efficienza maggiore e al lavoro di quei lavoratori che apportano benefici di particolare impatto economico e sociale.

172.      Proiettare la formazione di forza lavoro qualificata in corrispondenza delle domande attuali e dello sviluppo del paese. Per questo, è categorico correggere le deformazioni che oggi presenta la struttura della formazione di specialisti di livello superiore, tecnici di medio livello e operai qualificati.

 

GRATUITA’ E SUSSIDI

173.      Eliminare le gratuità indebite e i sussidi eccessivi, secondo il principio di compensare le persone le persone in stato di necessità e non dare sussidio a prodotti in modo generalizzato.

174.      Implementare l’eliminazione ordinata e graduale della tessera di approvvigionamento come forma di distribuzione regolamentata, egualitaria e a costi sostenuti dal sussidio.

175.      Mantenere l’alimentazione che si dà nella sfera dei servizi sociali, dando priorità alle istituzioni di salute e centri scolastici che la richiedano. Perfezionare le vie per proteggere la popolazione vulnerabile o a rischio nell’alimentazione.

176.      Mantenere le mense operaie dove sia imprescindibile, assicurando il pagamento dei loro servizi a prezzi che non si avvalgono dei sussidi.

 

 

VII. POLITICA AGROINDUSTRIALE

 

LINEAMENTI

177.      Fare in modo che questo settore dia un apporto progressivo alla bilancia dei pagamenti del paese, per smetterla di essere un deciso importatore di alimenti e diminuire l’alta dipendenza dal finanziamento che oggi si copre con le entrate di altri settori.

178.      Adottare un nuovo modello di gestione, seguendo la maggior presenza di forme produttive non statali, che si dovrà reggere in un utilizzo più valido delle relazioni monetario-mercantili, delimitando le funzioni statali e quelle impresari ali, al fine di promuovere una maggior autonomia dei produttori, incrementare l’efficienza, nonché rendere possibile un graduale decentramento verso i governi locali.

179.      Adeguare la legislazione vigente, in corrispondenza con le trasformazioni nella base produttiva, per favorire il suo funzionamento efficiente, competitivo, e decentrare il sistema di gestione economica e finanziaria. Perfezionare le strutture organizzative per applicare strumenti di controllo e informazioni affidabili.

180.      Raggiungere l’autonomia di gestione delle varie forme di cooperative di servizi nell’attività agroindustriale su scala locale.

181.      Adeguare la produzione agroalimentare alla domanda e la trasformazione della commercializzazione, aumentando la qualità e l’esigenza nei contratti, perché le parti adempiano agli obblighi; limitando la circolazione centralizzata a quelle voci legate ai bilanci nazionali; concedendo un ruolo più attivo ai meccanismi di libera concorrenza per il resto delle produzioni.

182.      Ristrutturare l’attuale sistema di commercializzazione degli investimenti e attrezzature, considerando il nuovo scenario dell’attività agroalimentare e i meccanismi finanziari che si stabiliscano, assicurando un’adeguata corrispondenza tra qualità e prezzi dei prodotti offerti, facilitando l’accesso diretto delle forme produttive e dei produttori a queste risorse mediante la rete stabilimenti che si abilitino sul territorio.

183.      Trasformare il sistema di immagazzinamento e commercializzazione delle produzioni  agricole e zootecniche mediante meccanismi di gestione più agili che contribuiscano a ridurre le perdite, a semplificare i legami tra la produzione primaria e il consumatore finale, includendo la possibilità che il produttore concorra al mercato con i propri mezzi. Incrementare e perfezionare l’attività degli utili per migliorare la qualità dei prodotti che si offrono.

184.      Dare priorità, a breve scadenza, alla sostituzione delle importazioni di quegli alimenti che possano essere prodotti efficientemente nel paese. Le risorse per potenziarla dovranno concentrarsi dove esistano migliori condizioni per il loro impiego più valido, al fine di innalzare i rendimenti e l’efficienza della produzione; contemporaneamente dovrà essere potenziata l’applicazione dei risultati della scienza e della tecnica.

185.      Organizzare la produzione agricola e zootecnica in quelle attività generatrici di entrate dall’estero o sostitutive delle importazioni, applicando una messa a fuoco sistematica o di catena produttiva che comprenda non solo la produzione primaria, ma anche tutti quegli anelli che si articolano intorno al complesso agroindustriale. Queste catene si sviluppano con le risorse proprie del sistema, a partire dalle entrate nette derivanti dalle esportazioni o dai risparmi derivanti dalla sostituzione di importazioni. Nell’organizzazione della produzione del resto delle attività, dovrà predominare, soprattutto, una messa a fuoco territoriale, diretta all’autofornitura di questo livello, con accento nell’esecuzione del programma dell’agricoltura suburbana, che dovrà estendersi a tutto il paese.

186.      Legare in modo adeguato i poli produttivi agricoli e zootecnici con l’industria di lavorazione dei prodotti, al fine di garantire il rifornimento alle grandi città, all’esportazione e al mercato interno in valuta.

187.      Continuare a ridurre le terre improduttive e aumentare i rendimenti mediante la diversificazione, la rotazione e la policoltura. Sviluppare un’agricoltura sostenibile in armonia con l’ambiente, che favorisca l’uso efficiente delle risorse fito e zoo genetiche, incluse le sementi, le varietà, la disciplina tecnologica, la protezione fitosanitaria, e potenziando la produzione e l’uso dei concimi organici, biofertilizzanti e biopesticidi.

188.      Sviluppare una politica complessiva che contribuisca a potenziare la produzione, gli utili, la conservazione e commercializzazione delle sementi.

189.      Ottenere che la consegna di terre in usufrutto faccia sé che i risultati della produzione somiglino a quelli attuali del settore cooperativo e contadino, in cui il produttore non sarà un salariato ma dipenderà dalle proprie entrate. Realizzare le modifiche necessarie al Decreto Legge 259 per assicurare la continuità e la sostenibilità dello sfruttamento delle terre consegnate in usufrutto.

190.      Mantenere il ruolo regolatore dello Stato nella formazione del prezzo di immagazzinamento dei prodotti agricoli e zootecnici che sostituiscono le importazioni o che generano esportazioni, per stimolare i produttori primari. Si terrà conto del comportamento dei prezzi del mercato internazionale.

191.      Prestare speciale attenzione allo sviluppo degli utili e delle altre attività che incorporano valore al prodotto agricolo e zootecnico, elevano la sua qualità e presentazione, risparmiano sul trasporto e sulle spese di distribuzione e conservazione, integrando le piccole industrie alimentari a livello locale con la grande industria, in vista di un potenziamento dell’offerta di alimenti rivolta al mercato interno, includendo la sostituzione di importazioni e le esportazioni.

192.      Continuare lo sviluppo del programma relativo al bestiame nelle attività bovine, bufaline, porcine, aviarie e di bestiame minore, potenziando lo sviluppo genetico dei greggi per aumentare la produzione di proteina, incrementando le fonti nazionali di alimenti animali. Assicurare il servizio veterinario, aumentare la produzione nazionale di medicine e incrementare l’inseminazione artificiale.

193.      Assicurare l’esecuzione dei programmi di produzione di riso, fagioli, mais, soia e altri grani che garantiscano l’incremento produttivo per contribuire alla riduzione graduale delle importazioni di questi prodotti.

194.      Dare impulso alle attività relative al caffè, alle api, al cacao e altre voci, per contribuire al recupero graduale dei fondi esportabili tradizionali dell’attività agricola e zootecnica; nella produzione relativa al tabacco, sfruttare al massimo le possibilità del mercato estero.

195.      Rianimare l’attività relativa agli agrumi, incrementare la produzione di altra frutta e assicurare la commercializzazione efficiente delle loro produzioni sui mercati nazionali ed internazionali.

196.      Sviluppare un programma complessivo di mantenimento, conservazione e incentivo di piantagioni forestali che dia priorità alla protezione dei bacini idrografici; in particolare i canali d’irrigazione e dighe, le frange idroregolatrici, le montagne e le coste.

197.      Sviluppare una politica complessiva che contribuisca alla ripopolazione graduale delle campagne, adottando misure che stimolino l’incorporazione, la permanenza e la stabilità di forza lavoro del settore e ne contempli l’insediamento familiare definitivo.

198.      Dare priorità a misure che incentivino l’incorporazione, la permanenza e la stabilità di giovani nel settore agricolo e zootecnico; in particolare favorire la consegna di terre in usufrutto come mezzo di impiego.

199.      Arrivare all’organizzazione di forza lavoro in collettivi, per ottenere un corretto legame con l’area  e con i risultati finali, che assicuri l’aumento della produttività dei lavoratori dell’agricoltura e zootecnia.

200.      Sviluppare un sistema complessivo di abilitazione in corrispondenza con i cambiamenti strutturali, diretto alla formazione e riqualificazione dei capi e dei lavoratori in materia di agro economia, veterinaria, tecnologia industriale e degli alimenti, economia, amministrazione e direzione, in cui siano inclusi gli aspetti collegati alla gestione cooperativa e ambientale.

201.      Concentrare gli investimenti nei produttori più efficienti, tenendo conto delle caratteristiche territoriali e del legame con l’industria, indirizzandole prioritariamente verso l’irrigazione, il recupero dei macchinari agricoli, il trasporto tecnologico, nonché verso nuove tecnologie e attrezzature industriali imprescindibili per assimilare gli incrementi di produzione e ottenere maggiore efficienza.

202.      Riorganizzare le attività d’irrigazione, drenaggio e i servizi di macchine agricole per ottenere un utilizzo razionale dell’acqua, l’infrastruttura idraulica e le attrezzature agricole disponibili, combinando l’uso della trazione animale con tecnologie avanzate.

203.      Garantire il servizio bancario specializzato nel settore agroindustriale, che appoggi i suoi produttori facilitando la concessione del credito e il controllo nell’esecuzione. Rafforzare e ampliare l’attività di assicurazione agricola e zootecnica, favorendo una maggiore efficacia nella sua applicazione.

204.      Attualizzare ed eseguire programmi diretti alla conservazione e recupero delle risorse naturali che si utilizzano: suoli, acqua, boschi, animali e piante, istruendo i produttori sulla la gestione dell’ambiente e applicando con maggior rigore le regole stabilite e le pene per le violazioni.

205.      Sviluppare validamente il programma di auto fornitura alimentare municipale, appoggiandosi all’agricoltura urbana e della periferia cittadina.

206.      Eseguire il programma di agricoltura della periferia cittadina sfruttando in modo efficiente le terre che circondano le città e i villaggi, con la minor spesa possibile di combustibile e investimenti importati, impiegando le proprie risorse locali e con ampio uso della trazione animale.

207.      Eseguire la trasformazione graduale dell’industria agroalimentare, includendo il suo sviluppo locale, in  funzione di ottenere un maggior sfruttamento delle materie prime e la diversificazione della produzione.

208.      Applicare i sistemi di gestione della qualità conformemente a quanto stabilito dalle normative e dalle esigenze dei clienti, per assicurare, tra gli altri obiettivi, l’innocuità degli alimenti.

209.      L’agroindustria zuccheriera avrà come obiettivo primario incrementare in modo sostenuto la produzione della canna, dando priorità al riordino delle aree per ottenere il loro avvicinamento alla centrale. Nel suo sviluppo dovrà perfezionare il rapporto tra la centrale zuccheriera e i suoi produttori di canna, sfruttare la tradizione zuccheriera e l’esperienza esistente.

210.      Nella formazione dei prezzi di acquisto della canna dai produttori si dovrà tener conto del comportamento del prezzo dello zucchero sul mercato internazionale, cercando di farlo diventare stimolante rispetto al resto delle coltivazioni, per assicurare l’incremento della produzione di canna e l’aumento delle entrate dei lavoratori legati a questa attività.

211.      Aumentare in forma graduale la produzione di zucchero e derivati dalla canna, assicurando una corretta organizzazione e pianificazione della zafra (n.d.t. raccolta della canna da zucchero) e la riparazione industriale, rispettando la disciplina tecnologica per ottenere entrate in valuta che permettano di finanziare le spese totali dell’operazione, più il valore degli investimenti e delle riparazioni che si eseguano, e realizzare un contributo netto per il paese.

212.      Diversificare le produzioni zuccheriere tenendo presenti le esigenze del mercato internazionale ed interno. Avanzare con la creazione, recupero e conveniente sfruttamento delle piante di derivati e sottoprodotti, dando priorità a quelli destinati all’ottenimento di alcool, alimenti animali, bioprodotti e altro.

213.      Incrementare i livelli produttivi e di efficienza nella pesca di piattaforma, rispettando le normative peschiere, per ottenere uno sfruttamento razionale di queste risorse e la preservazione dell’ambiente marino e costiero. L’acquacoltura si svilupperà con un’elevata disciplina tecnologica e il costante miglioramento della genetica. Questo settore dovrà raggiungere entrate estere nette per finanziare l’importazione di quelle voci che non sia possibile produrre nel paese.

214.      L’industria peschiera dovrà incrementare con le produzioni nazionali le forniture di prodotti pescherecci di alta qualità destinati al turismo e al resto del mercato interno in valute estere.

 

 

VIII. POLITICA INDUSTRIALE E ENERGETICA

 

POLITICA INDUSTRIALE

 

LINEAMENTI GENERALI

215.      Dare priorità nella politica industriale, come obiettivo fondamentale, all’incentivo delle esportazioni e alla riduzione dei costi, specie dei componenti importati.

216.      Migliorare la struttura tecnica di normalizzazione, misurazione e qualità, in corrispondenza con gli obiettivi prioritari dell’esportazione e della sostituzione delle importazioni.

217.      Riorientare a breve termine le produzioni del settore industriale con la prospettiva di assicurare il reperimento dei mercati di investimento necessari alle varie forme di produzione (in particolare le cooperative e i lavoratori in proprio), nonché sviluppare l’offerta di attrezzature per le produzioni su piccola scala, in particolare per sostenere lo sviluppo delle industrie locali, con nuovi tipi di macchinari e attrezzature di facile uso e mantenimento.

218.      Prestare attenzione prioritaria all’impatto ambientale associato allo sviluppo esistente e progettando, in particolare, nei rami della chimica; dell’industria del petrolio e della petrolchimica; delle miniere, specie di nichel; del cemento e altri materiali da costruzione; nonché nei territori più a rischio; includendovi il rafforzamento dei sistemi di controllo e monitoraggio.

219.      Intensificare il processo di ristrutturazione e ridimensionamento del vivaio industriale; ottenere la concentrazione delle attitudini disperse e assicurare l’impiego razionale delle istallazioni e delle attrezzature che rimangano fuori uso., includendovi vendite o consegne in affitto o usufrutto a lavoratori in proprio o altre forme non statali di proprietà.

220.      Dare priorità alla riattivazione del mantenimento industriale, includendo la produzione e il recupero di parti, pezzi di ricambio e attrezzature.

 

LINEAMENTI PER I PRINCIPALI RAMI

221.      Consolidare l’industria farmaceutica e biotecnologica come una delle attività di maggior capacità d’esportazione dell’economia, e incorporare nuovi prodotti al mercato nazionale per sostituire le importazioni.

222.      Sviluppare l’industria di integratori dietetici e medicine naturali, a partire da investimenti nazionali, per il consumo e l’esportazione.

223.      Elevare l’eccellenza tecnologica nello sviluppo dell’infrastruttura delle telecomunicazioni e incentivare lo sviluppo di nuove piattaforme tecnologiche nella neuro tecnologia, nanotecnologia, robotica e telemedicina.

224.      Migliorare la posizione dell’industria del nichel sui mercati, mediante l’incremento della produzione, l’innalzamento della qualità del prodotto e la riduzione dei costi, ottenendo un miglior utilizzo delle risorse minerarie. Migliorare la riparazione ed il mantenimento delle istallazioni industriali, in conformità con il programma approvato.

225.      Rendere esecutivi con celerità i progetti avviati per l’esplorazione e lo sfruttamento di piccoli giacimenti minerari, in particolare per la produzione di oro, argento, cromo, rame e zinco.

226.      Rendere esecutivi investimenti nell’industria elettronica e dell’informatica e comunicazioni che permettano di mantenere quanto già ottenuto ed il suo sviluppo, secondo le possibilità dell’economia del paese, col fine di incrementare le esportazioni, l’eccellenza tecnologica e i servizi, conformemente alle priorità che si stabiliscano.

227.      Potenziare l’organizzazione e lo sviluppo di capacità di servizi professionali progettati, nonché la loro integrazione nei sistemi d’impresa.

228.      Rafforzare le capacità di previsione e vigilanza tecnologica e la politica di protezione della proprietà industriale a Cuba e nei principale mercati esteri.

229.      Continuare lo sviluppo del Polo Industriale di Cienfuegos, che apporterà prodotti di alto valore come l’ammoniaca, l’urea e il gas liquefatto.

230.      Incrementare la produzione di fertilizzanti con il recupero dell’impianto del nitrato d’ammonio; il riutilizzo dell’impianto di fertilizzanti granulati di Matanzas, potenziando l’utilizzo di materie prime nazionali come il fosforite e la zeolite. Avanzare nella sostituzione delle importazioni di erbicidi e nella modernizzazione delle possibilità di produzione di cloro e sale, secondo quanto previsto.

231.      Sviluppare la produzione di pneumatici nuovi, fondamentalmente per l’agricoltura e il trasporto; ottenere il recupero delle attività di ricopertura sviluppando le capacità d’istallazione così come le ricoperture a freddo.  Potenziare la produzione di articoli di gomma.

232.      Sviluppare le industri e produttrici di contenitori e imballaggi a partire da una concezione totale dell’attività. Dare priorità alla produzione di contenitori richiesti dalle attività di esportazione e dello sviluppo agroalimentare.

233.      Recuperare e incrementare la produzione di materiali da costruzione che assicurino i programmi d’investimento prioritari per il paese (turismo, abitazioni, industrie, tra gli altri), l’espansione delle esportazioni e la vendita alla popolazione. Sviluppare produzioni con maggior valore aggiunto e qualità. Ottenere incrementi significativi nel livello e nella diversità delle produzioni locali di materiali da costruzione e divulgare le loro norme d’impiego.

234.      Rendere esecutivi investimenti nella metallurgia del ferro per ampliarne le proprietà, ridurre i consumi energetici, diversificare la produzione di laminati lunghi d’acciaio e metalli conformati; nonché per migliorarne le qualità. Consolidare la catena produttiva acciaio-fil di ferro-filo elettrico e potenziare la produzione dei suoi derivati.

235.      Promuovere l’intensificazione del riciclaggio e l’aumento del valore aggiunto dei prodotti recuperati, dando priorità alle attività di maggior impatto economico con minori risorse, e la loro ricapitalizzazione, secondo le possibilità dell’economia.

236.      Intraprendere nell’industria meccanica un processo di ridimensionamento e riorganizzazione produttiva delle fattibilità disperse nei vari ministeri, includendo la realizzazione di investimenti per rinnovare macchinari strumentali e attrezzature tecnologicamente arretrate e in cattive condizioni tecniche, secondo le possibilità dell’economia.

237.      Incrementare le esportazioni dell’industria metalmeccanica, diversificando i mercati e approfittando al massimo delle possibilità di commercio Sud-Sud, includendo lo sviluppo dei legami strategici per l’integrazione, la cooperazione e la complementarità industriale.

238.      Intraprendere a breve termine un processo di riordino organizzativo e di ristrutturazione del sistema d’impresa dell’industria leggera che permetta l’eliminazione del sovradimensionamento delle strutture e degli organici, nonché le trasformazioni tecnico-produttive e gestionali richieste.

239.      Modificare il modello di gestione dell’industria locale, rendendo flessibile la possibilità di operare su di essa e facilitare lo sviluppo di produzioni artigianali e la fabbricazione di beni di consumo in serie limitata o su misura, nonché la prestazione di servizi di riparazione e mantenimento. Questo comprende l’apertura di maggiori spazi per attività non statali.

 

 

POLITICA ENERGETICA

 

240.      Elevare la produzione nazionale di petrolio greggio e gas che lo accompagna, implementando i giacimenti conosciuti e accelerando gli studi geologici avviati per poter contare con nuovi giacimenti, inclusi i lavori di sfruttamento della Zona Economica Esclusiva (ZEE) del Golfo del Messico.

241.      Aumentare la capacità di raffinazione del petrolio greggio, raggiungendo volumi che permettano di ridurre l’importazione di prodotti derivati.

242.      Innalzare significativamente l’efficienza della produzione elettrica, dedicando la cura e le risorse necessarie al mantenimento degli impianti in funzione, e conseguire alti indici di disponibilità negli impianti termici e negli stabilimenti che generano energia con gruppi elettrogeni.

243.      Concludere il programma d’installazione dei gruppi elettrogeni ad olio combustibile e prestare attenzione prioritaria all’installazione dei cicli combinati di Boca de Jaruco, Calicito e Santa Cruz del Norte.

244.      Mantenere una politica attiva nell’adattamento del carico elettrico, che diminuisca la domanda massima e riduca il suo impatto sulle possibilità di generazione.

245.      Proseguire il programma di recupero e modernizzazione di reti e sottostazioni elettriche, di eliminazione di zone a basso voltaggio, ottenendo i risparmi pianificati dovuti alla diminuzione delle dispersioni nella distribuzione e trasmissione di energia elettrica. Procedere nel programma approvato di elettrificazione delle zone isolate dal Sistema Elettrico-energetico Nazionale, in corrispondenza con le necessità e possibilità del paese, utilizzando le fonti più economiche.

246.      Incentivare la cogenerazione e rigenerazione in tutte le attività che possono. In particolare, si aumenterà la generazione di elettricità da parte dell’industria agro-zuccheriera a partire dallo sfruttamento della bagassa (N.d.T. residuo fibroso della macinazione e spremitura della canna da zucchero) e dei residui agricoli della canna e forestali, creando così le condizioni per generare contemporaneamente durante una tappa inattiva, sia in raffinazione che in distillazione.

247.      Potenziare lo sfruttamento delle distinte fonti rinnovabili di energia, fondamentalmente l’utilizzo del biogas, dell’energia eolica, idraulica, biomassa, solare e altre; dando priorità a quelle che abbiano maggior effetto sull’economia.

248.      Si darà priorità al raggiungimento del potenziale di risparmio identificato nel settore statale e si lavorerà fino a ottenere la captazione delle riserve di efficienza del settore residenziale; include la revisione delle tariffe vigenti per adempiere al suo ruolo di regolatore della domanda. Nelle modalità non statali di produzione e servizi –siano in proprio o in cooperativa- si applicherà una tariffa elettrica senza sussidi.

249.      Innalzare l’efficacia dei servizi di riparazione e mantenimento delle attrezzature elettriche di cottura con la prospettiva di ottenere il loro adeguato funzionamento.

250.      Studiare la libera vendita del combustibile domestico e di altre tecnologie avanzate di cottura, come opzione addizionale e a prezzi non sussidiati.

251.      Prestare speciale attenzione all’efficienza energetica nel settore del trasporto.

252.      Concepire i nuovi investimenti, il mantenimento costruttivo e le riparazioni capitalizzabili con soluzioni per l’uso efficiente dell’energia, attrezzando adeguatamente i procedimenti di supervisione.

253.      Perfezionare il lavoro di pianificazione e controllo dell’uso dei conduttori di energia, ampliando gli elementi di misurazione e la qualità degli indicatori di efficienza e indici di consumo stabiliti.

254.      Progettare il sistema educativo e i mezzi di diffusione di massa in funzione di studiare la qualità e totalità della politica finalizzata al risparmio e all’uso efficiente e sostenibile dell’energia.

 

 

IX. POLITICA DEL TURISMO

 

LINEAMENTI

255.      L’obiettivo fondamentale dell’attività turistica è la captazione diretta di valute, massimizzando l’entrata media per turista.

256.      L’attività turistica dovrà avere una crescita accelerata che permetta di dinamizzare l’economia, sulla base di un programma di sviluppo efficiente.

257.      Incrementare la competitività di Cuba sui mercati, a partire, principalmente, dall’innalzamento della qualità dei servizi e dal raggiungimento di un’adeguata coerenza nel rapporto qualità/prezzo.

258.      Perfezionare le forme di commercializzazione utilizzando le tecnologie più avanzate dell’informazione e le comunicazioni.

259.      Incrementare gli arrivi, diversificando i mercati d’invio e i segmenti di clientela, elevando i ritmi di crescita in corrispondenza con lo sviluppo turistico.

260.      Creare, diversificare e consolidare in forma accelerata servizi e offerte complementari all’alloggio che distinguano il paese: turismo di salute, marina e nautica, golf e immobiliari, turismo d’avventura e natura, parchi tematici, crociere, storia, cultura e patrimonio, convenzioni, congressi e vacanze, tra le altre cose, incluso lo studio delle potenzialità nella costa sud.

261.      Perfezionare la comunicazione promozionale a livello istituzionale e imprenditoriale, stabilendo l’amministrazione delle risorse e la loro assegnazione da parte dei mercati e tecniche, con l’utilizzo di tecnologia d’avanguardia.

262.      L’attività non statale d’alloggio, gastronomia e altri servizi, continuerà ad essere sviluppata come offerta turistica complementare a quella statale.

263.      Consolidare uno schema complessivo di autofinanziamento dell’attività turistica, con l’obiettivo di raggiungere la sua assicurazione e un efficiente funzionamento in tutta l’estensione della catena che interviene in detta attività; in particolare sarà necessario studiare meccanismi di fornitura agli enti turistici che sfruttino le potenzialità di tutte le forme produttive su scala locale.

264.      Disegnare e sviluppare come parte dell’iniziativa municipale da parte dei territori, offerte turistiche che attraggano fonti d’entrata in valuta (alloggio, servizi gastronomici, attività socioculturali e storiche, equitazione, campagna coltivata, turismo rurale, osservazione della flora e della fauna, tra le altre cose).

265.      Dinamizzare e sostenere lo sviluppo del turismo nazionale mediante la creazione di offerte che rendano possibile trarre maggior profitto dall’infrastruttura creata con hotel e altre attrazioni turistiche ricreative e storiche. Studiare una politica che faciliti ai cubani residenti nel paese viaggiare all’estero come turisti.

266.      Aumentare la partecipazione dell’industria e i servizi del paese nelle risorse che si usano nelle operazioni e investimento turistico, con cui si contribuirà allo sviluppo di altri rami dell’economia.

267.      Dare priorità al mantenimento e al rinnovamento dell’infrastruttura turistica e di appoggio. Applicare politiche che garantiscano la sostenibilità del suo sviluppo, implementando misure per diminuire l’indice di consumo di acqua e di fonti energetiche e incrementare l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e il riciclaggio dei rifiuti che si generano con la prestazione dei servizi turistici.

268.      Ottenere una gestione più efficiente ed efficace degli uffici e imprese all’estero, con l’obiettivo di captare e incrementare nuove modalità di turismo e segmenti di mercato di alte entrate.

 

 

X. POLITICA DEI TRASPORTI

 

LINEAMENTI

269.      Continuare il recupero, la modernizzazione e il riordino del trasporto terrestre e marittimo, elevando l’efficienza e qualità dei servizi di trasporto di carico e passeggeri, a partire dall’uso più razionale delle risorse.

270.      Garantire l’uso degli schemi e mezzi più efficienti per ciascun tipo di trasporto, mediante il perfezionamento del Bilancio dei Carichi del paese, sfruttando i vantaggi comparati delle ferrovie, del cabotaggio, delle imprese specializzate e dell’uso deicontainer per sviluppare il trasporto multimodale.

271.      Gli investimenti si pagheranno con il rendimento di questi; quelle collegate con lo sviluppo delle ferrovie e dell’infrastruttura portuale e le loro attrezzature si finanzieranno, fondamentalmente, con i risparmi derivanti dalle fonti energetiche e dalla riduzione delle spese.

272.      Promuovere il programma di recupero e sviluppo delle ferrovie all’interno del processo d’investimenti del paese, dando priorità al miglioramento e mantenimento delle vie e la gestione delle operazioni, per aumentare la velocità di marcia dei treni, la sicurezza, la disciplina ferroviaria e diminuire i tempi di trasposto dei carichi e dei passeggeri. Tutto ciò si attuerà in base al piano ed alle reali possibilità.

273.      Sviluppare la flotta mercantile nazionale e i cantieri navali, come forma di favorire l’incremento e la riscossione di valute e il risparmio proveniente dal noleggio.

274.      Elevare l’efficienza delle operazioni marittimo-portuarie, a partire dall’organizzazione dei sistemi di lavoro che permettano di ottenere ritmi superiori nel maneggio delle merci, includendo la modernizzazione e il mantenimento dell’infrastruttura portuaria e le sue attrezzature, nonché il dragaggio dei principali porti del paese.

275.      Lo sviluppo graduale dell’infrastruttura portuale dovrà andare a collegarsi con la soluzione del finanziamento internazionale, la cui devoluzione sarà associata alla riduzione dell’ammontare dei noleggi e spese di stazionamento.

276.      Incrementare l’uso dei container e l’efficienza nelle operazioni, riducendone i tempi di stazionamento, aumentando la loro rotazione, con una adeguata logistica di magazzini.

277.      Ottenere un efficiente programma d’investimento nello sviluppo portuale del paese, specie del Mariel.

278.      Promuovere il disegno di nuove forme organizzative statali e non statali nel trasporto passeggeri e carichi, nonché in altri servizi legati con l’attività, in conformità alle caratteristiche di ciascun territorio.

279.      Organizzare e dare prioritaria cura e qualità ai servizi tecnici in funzione del mantenimento e della disponibilità tecnica dei mezzi di trasporto, incluso il settore non statale.

280.      Sviluppare una strategia che permetta la progressiva modernizzazione della flotta aerea nazionale di breve portata e il suo efficiente utilizzo, con la prospettiva di potersi far carico del ritmo di crescita del turismo e della domanda nazionale.

281.      Offrire nelle istallazioni aeroportuali del paese servizi di qualità competitivi, prestando speciale attenzione alla riduzione dei tempi d’attesa, alla semplificazione delle pratiche e al mantenimento della competitività dei prezzi e tariffe nella regione dei Caraibi.

282.      Crescere nel trasporto di cargo aereo sulla base di un miglior sfruttamento delle possibilità della flotta passeggeri e quella specializzata, diretta, in primo luogo, a prestare servizi di maggior qualità ed efficienza che permettano l’incremento delle entrate in valuta e lavorare in offerte competitive che sostengano l’esportazione di prodotti nazionali e riducano le spese delle importazioni dovute a noleggio.

283.      Curare prioritariamente il trasporto passeggeri, urbano, rurale, intermunicipale e interprovinciale, ottenendo la stabilità e qualità dei servizi, assicurandone la sostenibilità, nonché l’incremento graduale del soddisfacimento della domanda, secondo le possibilità del paese.

284.      Implementare nuove forme di pagamento nel trasporto urbano di passeggeri per ridurre l’evasione dal pagamento e lo svicolare la riscossione.

285.      Garantire l’adempimento, con la qualità richiesta, del programma di riparazione e mantenimento dell’infrastruttura viaria per le auto, secondo quanto approvato nel piano dell’economia e in accordo con le possibilità reali del paese.

286.      Stabilire la compravendita di auto tra privati.

 

 

XI. POLITICA PER EDILIZIA, ABITAZIONI E RISORSE IDRICHE

 

LINEAMENTI

 

EDILIZIA

287.      Continuare a perfezionare l’elaborazione del bilancio delle possibilità di costruzione e montaggi del paese per la sua importanza come strumento di pianificazione efficiente degli investimenti e delle risorse a questi associate.

288.      Elevare l’efficienza nell’edilizia impiegando sistemi di pagamento per risultato e qualità, applicando il doppio turno nelle opere dove sia fattibile, aumentando il rendimento delle attrezzature tecnologiche e non tecnologiche e introducendo nuove tecnologie di costruzione.

289.      Considerare la creazione di imprese specializzate di portata nazionale nelle funzioni di progettazione e di costruzione per programmi come: campi da golf, delfinari, marine, Spas, parchi tematici e acquatici, che sono strettamente legati all’infrastruttura del turismo e altri settori dell’economia che lo richiedano.

290.      Concludere lo studio dei prezzi dell’edilizia per modificarli e implementarli, con l’obiettivo di identificare il corretti valore delle costruzioni.

291.      Adottare nuove forme organizzative nell’edilizia, tanto statali quanto non statali.

 

ABITAZIONI

292.      I lavori di mantenimento e conservazione del fondo per le abitazioni dovranno ricevere cura prioritaria, includendo l’adozione di forme non statali di gestione per dare soluzione ai problemi di alloggio della popolazione, come pure l’incremento della commercializzazione dei materiali da costruzione.

293.      Dovrà prestarsi speciale attenzione per assicurare i programmi abitazionali a livello municipale, a partire dalle materie prime esistenti in ciascun posto e le tecnologie disponibili per fabbricare i materiali necessari.

294.      Si adotteranno le misure adeguate a dare priorità alla costruzione, conservazione e recupero di abitazioni in campagna, tenendo conto della necessità di migliorare le condizioni di vita e le specificità che rendono più complessa questa attività nella zona rurale, con l’obiettivo di contribuire al completamento e alla stabilità della forza lavoro nel settore agroalimentare.

295.      La costruzione di abitazioni dovrà essere organizzata adottando differenti modalità che includano una significativa partecipazione di sforzo personale, come anche altre vie non statali. Promuovere l’introduzione di nuove tipologie e l’impiego di tecnologie che risparmino materiali, risorse energetiche, forza lavoro e che siano di facile applicazione da parte della popolazione. Normare i lavori da eseguire nelle parti comuni degli edifici multifamiliari, che per il loro livello di specializzazione tecnica e complessità non possono essere svolti individualmente dai proprietari e, in ogni caso, dovranno essere appoggiati da questi.

296.      Soddisfare, con la qualità richiesta  dall’industria dei materiali da costruzione e con accento sulla produzione locale dei materiali, la domanda per la vendita alla popolazione destinata alla costruzione, conservazione e recupero delle abitazioni.

297.      Stabilire la compravendita di abitazioni e rendere flessibili altre forme di trasmissione della proprietà (permuta, donazione e altre) tra persone fisiche. Rendere più agili le pratiche per il rimodellare, recuperare, costruire, affittare abitazioni e fare passaggi di proprietà, con l’obiettivo di facilitare la soluzione della domanda di abitazioni della popolazione.

298.      Incrementare il fondo per le abitazioni a partire dal recupero di abitazioni oggi utilizzate per funzioni amministrative o statali, nonché immobili che possono assumere funzione di abitazioni.

299.      I materiali da costruzione destinati alla conservazione, recupero e costruzione di abitazioni si venderanno a prezzi senza sussidi. Nei casi in cui sia richiesto, si applicherà il sussidio alle persone, parzialmente o totalmente, all’interno dei limiti pianificati.

 

RISORSE IDRICHE

300.      Il bilancio dell’acqua costituirà lo strumento di pianificazione mediante il quale si misura l’efficienza del consumo statale e privato, rispetto alla disponibilità della risorsa.

301.      Continuerà a essere sviluppato il programma idrico con investimenti di lunga portata per affrontare molto più efficacemente i problemi di siccità e dell’uso razionale dell’acqua in tutto il paese, elevando la somministrazione dell’area agricola a rischio.

302.      Si darà priorità e si amplierà il programma di recupero delle reti, acquedotti e fognature fino alle abitazioni, secondo quanto pianificato, con l’obiettivo di aumentare la qualità dell’acqua, diminuire le perdite, incrementare il riciclaggio e ridurre conseguentemente il consumo energetico. Includere la vendita di guarnizioni e accessori alla popolazione.

303.      Attenzione a favorire una cultura per l’uso razionale dell’acqua, studiare il riordino delle tariffe del servizio, includendovi le fognature, con l’obiettivo di diminuire gradualmente il sussidio, nonché ridurre lentamente lo spreco nel suo uso. Regolare in modo obbligatorio la misurazione della spesa e il pagamento ai clienti statali e privati.

 

 

XII. POLITICA PER IL COMMERCIO

 

LINEAMENTI

304.      Ristrutturare il commercio all’ingrosso e al dettaglio in funzione delle condizioni in cui opera l’economia con la diversificazione delle forme di gestione della proprietà sociale e dei partecipanti ai processi produttivi e di prestazione di servizi.

305.      Diversificare l’assortimento, qualità e prezzi dei prodotti e servizi che si offrono per soddisfare la domanda di distinti settori della popolazione, secondo le proprie possibilità di accesso, essendo questo uno dei fattori che contribuiscono a stimolare il lavoro.

306.      Fino a quando non si raggiunga l’unificazione monetaria, si andrà strutturando un sistema di commercio al dettaglio su due livelli: lasciando offerte differenziate per qualità o caratteristiche nell’attuale rete in pesos convertibili e innalzando la qualità delle offerte in pesos cubani.

307.      Disegnare una politica di approvvigionamento del paese che tenga conto della partecipazione dei produttori nazionali e l’efficiente gestione delle importazioni che si facciano. All’interno di questo, definire le forme di distribuzione all’ingrosso, includendo quelle che diano risposta alle nuove modalità di produzione e servizi non statali, nonché le caratteristiche della rete al dettaglio.

308.      Introdurre forme non statali di gestione nel commercio, in quello di base, nei servizi gastronomici, personali e tecnici di uso domestico.

309.      Promuovere l’offerta di prodotti alimentari che favoriscano una alimentazione bilanciata; dare priorità alla vendita di vestiti e calzature, di elettrodomestici, biciclette e pezzi di ricambio, materiali da costruzione e ferramenta, mobili, biancheria per la casa, tra l’altro, come politica per lo sviluppo dei consumi.

310.      Ristrutturare l’offerta di beni e servizi, rivedendo i prezzi al dettaglio dei prodotti che per normativa facciano parte del paniere delle famiglie e che si decida che possono essere trasferiti alla libera vendita senza sussidi in pesos cubani.

311.      Creare e strutturare offerte di beni e servizi alla popolazione, in corrispondenza con la domanda reale dei consumatori, includendo i servizi di post vendita. Rivedere i divieti che attualmente limitano il commercio.

312.      Esercitare un controllo effettivo sulla gestione degli acquisti e la rotazione degli inventari in tutta la rete commerciale, sia all’ingrosso che al dettaglio, con la prospettiva di minimizzare l’immobilizzazione di risorse e le perdite.

313.      Applicare una efficace protezione al consumatore, che garantisca l’esecuzione di doveri e diritti di tutti i prestatori e consumatori di beni e servizi.

 

IMPLEMENTAZIONE DEI LINEAMENTI

Lo Stato, attraverso le sue istituzioni, organizza, dirige e supervisiona il processo d’implementazione dei Lineamenti, nonché i risultati che si ottengano, con la partecipazione dei lavoratori.

A questo scopo si creerà una commissione del Governo, per guidare l’implementazione e lo sviluppo dei Lineamenti, che lavorerà nelle seguenti direzioni:

 

1.     Organizzare, orientare e controllare il processo d’implementazione dei Lineamenti.

2.     Organizzare e controllare la preparazione dei quadri e delle altre categorie di persone che dirigerà o eseguirà la suddetta implementazione.

3.     Orientare il processo di controllo che ciascun organismo o ente deve esercitare sulle misure che si adottino per implementare i Lineamenti e i loro risultati.

4.     Guidare una divulgazione adeguata del processo.

 

Come parte della suddetta implementazione si approveranno le norme giuridiche che siano necessarie a creare le basi legali e istituzionali che sostengano le modifiche funzionali, strutturali e economiche che si adottino.

Al Partito Comunista di Cuba spetta la responsabilità di controllare, promuovere ed esigere l’applicazione dei Lineamenti approvati dal VI Congresso del PCC in qualsiasi luogo.

 

Tuesday, 12 February 2013 15:34

Lettera di René a suo fratello Roberto

Fratello mio di tutta una vita,

Non avevo mai pensato di doverti scrivere questa lettera. Condividiamo lo stesso distacco dallo scambio epistolare, qualcosa che abbiamo dimostrato abbondantemente durante le nostre rispettive missioni internazionaliste o –in modo ancor più perentorio- nell’esperienza unica degli ultimi venti anni. In altre parole, solo condizioni straordinarie come quelle attuali mi portano a scriverla.

Se le condizioni fossero normali ti direi queste cose personalmente, e molte non dovrei neanche dirtele. Dovrebbe essere abbastanza per te questa lotta con tutte le forze contro una malattia che cerca di divorarti, ma a ciò deve sommarsi una malattia umana molto piú letale: l’odio.

L’odio che non mi permette di ripagarti tutti i tuoi sforzi con quel meritato abbraccio che vorremmo darti noi Cinque.

L’odio che non mi permette di aggiungere il mio sorriso ad ognuna delle battute che sgorgano dal tuo immenso coraggio.

L’odio che mi obbliga ad intuire dall’intensità del tuo respiro, attraverso il telefono, l’accidentata dislocazione delle linee del fronte in questa battaglia che stai combattendo.

L’odio che mi impone l’angoscia di non poter accompagnare nella tua assistenza tutti coloro che ti vogliono bene; e che mi impedisce di essere lí per aiutare Sary e i ragazzi.

L’odio che mi nega di vedere come crescono i nostri nipoti, che sono diventati uomini e donne in questi anni.  Che orgoglioso puoi sentirti dei tuoi figli!

L’odio che non mi permette, semplicemente, di abbracciare mio fratello. Che mi obbliga a seguire da un’assurda e lontana clausura un processo del quale dovrei essere parte, come qualsiasi altra persona che ha scontato una condanna al carcere, di per sé sufficientemente lunga, dettata proprio  dall’odio;  ma per lui é ancora insufficiente.

Che fare davanti a tanto odio? Suppongo quello che sempre abbiamo fatto:

Amare la vita e lottare per essa, tanto  per la nostra che per quella degli altri. Affrontare tutti gli ostacoli con il sorriso sulle labbra, con l’opportuna ironia, con quell’ottimismo che ci hanno inculcato fin dall’infanzia. Andare avanti, resistere coraggiosamente, non arrenderci mai; sempre insieme e ben vicini, sebbene si impegnino per separarmi dai miei affetti per punirci con ciò a tutti.

Oggi mi vengono in mente quei bei giorni del tuo periodo di atleta. Tu in acqua in piscina e noi sugli spalti a gridare il tuo nome mentre nuotavi, e il suono delle nostre voci che ti arrivavano ad intermittenza ogni volta che portavi la testa fuori dall’acqua per respirare. Poi ci raccontavi come a volte sentivi il tuo nome per intero, a volte l’inizio e altre volte la fine. Quindi ci allenavamo ad aspettare che portassi la testa fuori dall’acqua e in quel preciso momento tutti, all’unisono, gritavamo il tuo nome. Non ci potevi vedere, ma il clamore della nostra presenza ti arrivava e sapevi che eravamo con te anche se non potevamo intervenire direttamente nella lotta che si svolgeva in acqua.

Oggi la storia si ripete. Mentre affronti con tutte le tue forze questa sfida, io continuo ad incitarti, ora insieme alla famiglia che allora non avevi ancora costruito. Anche se non puoi vedermi, sai che sono lì, insieme ai tuoi familiari che sono anche i miei. Sai che questo tuo fratello, dal suo insolito esilio, dall’angoscia per la separazione forzata, dalla più assurda condizione di libertà vigilata, dalla dignità di patriota cubano come lo sei tu e dall’amore seminato dal sangue e dall’esperienza vissuta che ci unisce, è e sarà sempre con te. Ogni volta che sporgerai la testa potrai sentire l’incitamento mio e quello die miei nipoti.

Respira fratello, respira!

Tuo fratello che ti ama.

René

 

(da “Il barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini)

 La manipolazione politica dietro la morte di un recluso comune a Cuba.

 A cura della Commissione Internazionale della Rete dei Comunisti

  

Di tutti i programmi della rivoluzione, il più nobile, il più umano,

quello che più mi commuove e quello di convertire le prigioni in scuole.

Fidel Castro Ruz

 Nel 1816 Rossini compose la famosa aria “La calunnia è un venticello” - nell’opera “Il barbiere di Siviglia” scritta su libretto di Cesare Sterbini - che racconta come basti seminare un piccolo dubbio, un sospetto, un’infima menzogna, per creare una valanga tale di falsità contro qualcuno da distruggerlo e metterlo al bando.

Nel  XX secolo Goebbels, ministro della propaganda nazista, diceva: "le bugie ripetute tante volte diventano realtà". A quanto pare i media moderni e i portavoce governativi attuali hanno tenuto in grande considerazione e messo in pratica  con notevole perizia la lezione di entrambi, per attaccare quei paesi che non intendono sottostare ai dettami di Washington.

Come ha denunciato il Granma, negli ultimi giorni la stampa e i rappresentati di alcuni governi hanno  scatenato una nuova campagna di accuse contro Cuba, approfittando, senza alcuno scrupolo, della morte di Wilman Villar Mendoza un detenuto comune, che forse solo nel caso di Cuba diviene una notizia di impatto internazionale e motivo di ennesimo attacco al governo, accusato come al solito di essere un regime  che reprime i diritti civili.

Il metodo utilizzato è sempre lo stesso, attaccare Cuba ripetendo menzogne nella speranza che a via di ripeterle, diventino una verità riconosciuta.

E’ utile, per capire la disonestà intellettuale degli accusatori, conoscere il caso Villar: il detenuto è stato arrestato nello scorso luglio per aggressione e lesioni personali nei confronti di sua moglie, dopo una denuncia fatta dalla suocera. Al momento dell’arresto Villar aveva aggredito anche gli agenti. Dopo il processo, a novembre è stato condannato a 4 anni di prigione per reati di disprezzo, aggressione e resistenza. Una volta condannato, seguendo un percorso ormai classico negli ultimi tempi, è entrato in contatto con la “dissidenza” cubana, con lo scopo di poter beneficiare delle misure di grazia previste dal governo cubano per i prigionieri di questo tipo.

Questa persona non è morta perché faceva, in quanto dissidente, lo sciopero della fame o perché non si è tenuta nella giusta considerazione la sua condizione di salute: Villar “è morto a causa di una insufficienza multi organica associata a un severo processo infettivo respiratorio, nonostante abbia ricevuto tutte le cure mediche necessarie, compresi i medicinali e trattamento specializzato, in terapia intensiva dell'ospedale principale di Santiago de Cuba.” 1)

Sono francamente poco credibili le imputazioni mosse a Cuba, soprattutto perché vengono da paesi  il cui  sistema carcerario è stato spesso messo sotto accusa; ma anche perché, con grande cinismo, adottano sempre la politica di due pesi e due misure: quelli che nei loro paesi vengono considerati terroristi, a Cuba diventano dissidenti vittime del regime; quelle che sono a dir poco discutibili condizioni carcerarie dei loro paesi,  neanche vengono prese in considerazione, mentre sempre pronto è l’uso della menzogna sulle condizioni del sistema carcerario cubano.

Diverse agenzie di stampa spagnole hanno riportato le dichiarazioni formulate dalla Vicepresidente del governo spagnolo Soraya Sáenz del Partido Popular e il Comunicato del Ministero degli Affari Esteri. Da parte sua, l’Alta Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera e della Sicurezza Comune Catherine Ashton ha dichiarato che questo caso pone dubbi sul sistema giudiziario e penitenziario cubano.

Forse se si fossero informati un po’ più approfonditamente sulla realtà dei fatti, essendoci in Spagna una disoccupazione giovanile altissima e una preoccupante violenza contro le donne, avrebbero evitato di spendere denaro in una campagna fatta per presentare la brutale aggressione di Villar contro la moglie, come dissidenza politica.

Forse farebbero meglio a investigare sulle tante morti per suicidio o le cui cause sono ancora da accertarsi, che avvengono nelle loro carceri; o sui frequenti atti di brutalità della polizia contro i manifestanti che si verificano sempre più frequentemente in Spagna e in altri paesi europei come l’Italia e la Grecia.  2)

Invece nessuno sembra preoccuparsi del drammatico superaffollamento delle prigioni spagnole, dove il 35% della popolazione carceraria è rappresentato da immigrati (vedi ultimo rapporto dell’ ACAIP- sindacato delle prigioni -  datato 3 aprile del 2010), né delle morti dei prigionieri, come quella  di Tohuami Hamdaoui, d’origine marocchina che si era dichiarato innocente e che è morto dopo uno sciopero della fame volontario durato vari mesi.

Perché meravigliarsi di questo complice disinteresse, se è passata sotto silenzio anche un’oceanica manifestazione che ha visto nei giorni scorsi a Bilbao la partecipazione di più di 100 mila persone che chiedevano il rispetto dei diritti umani e politici dei circa 700 prigionieri politici dispersi nelle carceri di Spagna e Francia; che richiedevano con forza il cambiamento netto nella politica penitenziaria dello Stato Spagnolo, a partire dalla immediata applicazione delle leggi che prevedono la scarcerazione dei detenuti che abbiano scontato i tre quarti della pena, che soffrano di infermità incompatibili con la reclusione,  e che, soprattutto, reclamavano il diritto per il detenuto di scontare la pena il più vicino possibile al luogo d’origine, denuncia questa di una violazione sistematica dei diritti non solo dei prigionieri ma anche dei loro familiari.

Né sembra meno preoccupante la situazione in Italia dove troppo lunga è la lista dei detenuti morti nelle carceri  o dei morti per brutalità della Polizia di Stato o della polizia penitenziaria. Lasciamo che parlino i numeri di uno studio effettuato dall'Agenzia "Ristretti Orizzonti". In 12 anni nelle carceri italiane sono morti 1.942 detenuti: a causa di suicidi (circa un terzo del totale), assistenza sanitaria insufficiente, overdose o per cause non chiare.

Anni

Suicidi

Totale morti

2000

61

165

2001

69

177

2002

52

160

2003

56

157

2004

52

156

2005

57

172

2006

50

134

2007

45

123

2008

46

142

2009

72

177

2010

66

184

2011

66

186

2012*

5

9

Totale

697

1.942

* Aggiornamento al 20 gennaio 2012

Il tasso di suicidi in carcere è altissimo: nel periodo che va dal 1980 al 2007 è stato di circa 20 volte quello registrato nella popolazione libera. La ricerca più completa sul suicidio in carcere, con dati sempre aggiornati, è curata dall'Agenzia "Ristretti Orizzonti".  I suicidi avvengono prevalentemente nelle carceri più affollate e nei periodi iniziali della pena - cioè quando l'individuo deve confrontarsi con la prospettiva del tempo vuoto da trascorrere rinchiuso - e in quelli finali, cioè quando per l'individuo, ormai ridotto a dipendere anche mentalmente dall'istituzione in cui ha vissuto per anni e anni, privato nel tempo di relazioni, famiglia, risorse economiche proprie, la porta del carcere si apre solo verso il nulla. 3)

L'Italia, aspettando il «piano carceri»,  ha già subìto una prima condanna della Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo per «trattamenti inumani e degradanti» e altre se ne profilano, con tanto di risarcimento danni per milioni di euro ai detenuti. L'articolo 27 della Costituzione dice infatti che le pene «non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato». In sostanza, il carcere deve essere un luogo che produce sicurezza collettiva, nel rispetto della dignità dei detenuti. Quanto di più lontano dalla realtà italiana, il nostro da tempo è sempre meno un Paese civile e uno Stato di diritto. 4)

Solo ieri - 26 Gennaio 2012 – è passato finalmente al Senato della Repubblica Italiana il decreto  per evitare il sovraffollamento delle carceri e per avviare la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari dal 2013: i famigerati manicomi criminali che non garantiscono né le cure, né il rispetto della dignità dei detenuti.

Passando dalla culla della civiltà europea ai paesi del nuovo mondo che hanno speculato sulla morte del cubano Villar, la situazione non migliora molto, tutt’altro.

Anche il Cile, come la Spagna, ha adottato la politica di due pesi e due misure: il portavoce del governo cileno - il Ministro  Andrés Chadwick - ha affermato che Villar era un detenuto politico, morto dopo 50 giorni di sciopero della fame.  Un nuovo paladino dei diritti umani questo ministro che sembra aver dimenticato i suoi giorni di leader  studentesco, quando era legato ai militari golpisti di Pinochet che massacrarono il suo popolo cileno ed esportarono con il “Piano Condor” nei paesi limitrofi (Argentina, Uruguay, Paraguay…) l’utilizzo del sequestro, della sparizione  e della tortura per perseguitare ed eliminare gli oppositori alla dittatura militare. Ma ammesso e non concesso che il tempo possa aver cancellato nella sua memoria simili orrori, con quale coraggio parla di diritti umani calpestati a Cuba, quando il suo governo applica oggi la legge antiterrorista ai Mapuches in sciopero della fame? O quando gli squadroni della polizia uccidono donne Mapuches, abusano sessualmente delle ragazzine e assassinano sparandogli alle spalle i giovani? 

Nel coro delle voci indignate che si sono levate contro Cuba, non poteva mancare quella degli Stati Uniti che vorrebbero esportare democrazia, ma che in realtà riescono solo ad esportare guerra, fame, miseria e, peggio ancora, un totale disprezzo dell’umanità (vedi stupri, botte, torture della prigione di Abu Ghraib o di Guantánamo, o il non rispetto dei corpi dei nemici uccisi da parte dei militari statunitensi).

Ma anche per ciò che avviene sul loro territorio, gli Stati Uniti non possono dare lezioni a nessuno: infatti il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite ha riconosciuto che in questo paese avvengono ogni giorni gravi violazioni in materia di diritti delle donne, di discriminazione razziale, di abusi contro le minoranze etniche, di condizioni disumane delle prigioni, di errori giudiziari nelle condanne a morte soprattutto nei confronti dei “neri”. La civilissima Europa ha forse alzato, sdegnata, la voce per i 3 detenuti morti nel novembre 2011 negli USA, durante uno sciopero della fame di massa praticato dai detenuti della California?

Per non parlare, tornando alle questioni che riguardano Cuba, delle gravissime violazioni dei diritti umani compiute dal Governo degli Stati Uniti nei confronti dei cinque patrioti cubani, ostacolando sistematicamente le visite delle madri, delle mogli e dei figli dei prigionieri, la qual cosa costituisce una sanzione addizionale per loro e per i loro cari.

Confinati in celle di isolamento per un periodo di 17 mesi senza aver commesso alcuna colpa, i cinque agenti chiamati per combattere il terrorismo hanno ricevuto, nel periodo di detenzione che dura ormai da tredici anni, un trattamento da delinquenti comuni.

Ci sembra interessante a questo punto dare la voce  a María Florencia Palma, avvocatessa argentina C.P.A.C.F  T°96 F°823, che ha descritto e commentato la sua visita al sistema penitenziario cubano effettuata nel luglio del 2011 al “Centro de Mujeres de Occidente”, un’unità penitenziaria femminile di L’Avana, nell’ambito del ”VII Incontro Internazionale Scuola estiva 2011” su temi penali contemporanei e del IX Congresso Internazionale della Società Cubana di Scienze. 5)

L’avvocatessa argentina afferma che il fine che si propone il sistema penale cubano è quello della rieducazione, del recupero dei reclusi, a partire dal rispetto dell’essere umano e della sua dignità.

Fin dall’inizio della Repubblica, Fidel Castro - memore della lezione di José Martí che sulla Costituzione aveva affermato “ Io voglio che la legge fondamentale della nostra Repubblica sia il culto dei cubani per la dignità piena dell’uomo”, e che in assoluto credeva che solo la cultura renda l’uomo davvero libero - aveva in programma di trasformare le prigioni in scuole e a questo principio sono informati in seguito tutti i programmi di rieducazione e tutti gli accorgimenti e le procedure messe in atto nei penitenziari, nonostante le poche risorse di Cuba.

La Palma descrive i vari aspetti del sistema penale cubano che prevede una classificazione della popolazione penitenziaria femminile in gruppi, che si dividono in Collettivi di massima, di media e di minima sicurezza. Il passaggio dall’uno all’altro avviene secondo un processo graduale, che inizia quando la detenuta entra nell’istituzione ed è valutata da un gruppo di psicologi e medici, che ne analizzano la situazione socio familiare e le attitudini, al fine di individuare il programma riabilitativo più consono per un reale reinserimento nella società. L’apprendimento per le internate è graduale e si traduce nel passaggio da un collettivo all’altro fino al termine della pena.

Ci sono diversi programmi di trattamento per le internate; per quelle che entrano incinte o con bambini è previsto il programma “Educa tuo figlio”, che è diretto dal Ministero dell’Istruzione e a cui partecipano diversi organismi statali tra cui la Federazione delle Donne Cubane, ed è teso a sviluppare un insieme di azioni educative e di cura sociale che garantiscano un adeguato trattamento ai bambini e alle loro mamme, e che coinvolgano anche il loro ambito familiare.  Tra gli altri programmi previsti per la rieducazione, ci sono  il Programma per lo sviluppo dello sport e il Programma per lo sviluppo della cultura che include attività in relazione alla musica, al teatro e alla danza.

L’ Art.27 del Codice penale cubano descrive lo scopo delle sanzioni che non è solo quello di punire, ma anche quello di rieducare i detenuti ai principi di comportamento onesto verso il lavoro e verso la società, e di prevenire il commettere nuovi delitti, sia da parte degli stessi sanzionati, sia da parte di altre persone.

L’Art. 31.1 dispone che la rieducazione al lavoro e lo stesso lavoro svolto dai reclusi nei penitenziari segua regole e fruisca di diritti: esso è remunerato e se dal lavoro in carcere derivassero invalidità o addirittura morte, la famiglia riceverebbe la pensione corrispondente.

E’ garantita l’assistenza ospedaliera in caso di malattia e la possibilità di aumentare la propria cultura e conoscenza tecnica, il riposo lavorativo settimanale, la possibilità di scambi di corrispondenza con non reclusi, ricevere visite e articoli di consumo e persino l’uso del “padiglione coniugale”. Pure il linguaggio è stato rivisto nelle carceri cubane per evitare terminologie che implicano la degradazione dell’essere umano che sta scontando una pena.

I programmi di trattamento utilizzati dal sistema penale cubano sono basati sul rispetto  della dignità della detenuta e sul suo  reinserimento nella società. Scontata la pena, lo Stato garantisce a ogni internata un impiego.

Rafforzati dall’analisi dell’avvocatessa María Florencia Palma,  siamo convinti che questo ennesimo attacco mediatico a Cuba è frutto di una scelta politica ben precisa: creare una falsa immagine di sistematiche violazioni delle libertà a Cuba, che possano in futuro giustificare un intervento per proteggere i civili indifesi, visto che questo sembra oggi il metodo adottato per liberarsi di governi scomodi (Cuba non ha il petrolio, ma nelle giornate limpide si riesce a vedere il Messico o la Florida!) 

Per tornare al nostro amato Rossini, ricordiamo che Don Bartolo all’infido maestro di musica Don Basilio -che gli proponeva per l’appunto di inventare una calunnia che mettesse in cattiva luce il suo avversario e ne sminuisse la figura, facendolo apparire come “uomo infame, un’anima perduta” - risponde: “Eh sarà ver, ma diavolo! Una calunnia è cosa che fa orrore!”.

 Evidentemente a due secoli di distanza dalla rappresentazione de “Il barbiere di Siviglia”, la dignità intesa come “nobiltà che l'uomo ha per sua natura, per i suoi pregi” e la morale intesa come “conformità ai principi del giusto e dell'onesto”, sono ormai valori rari che è impensabile pensare di trovare nell’ambito di certe cancellerie o sistemi informativi “embedded” piegati ai disegni e alle direttive di Washington.

 

Fonti:

 

1)   http://www.cubadebate.cu/noticias/2012/01/23/editorial-de-granma-denuncia-deliberada-manipulacion-politica-tras-muerte-de-preso-comun/

2)   http://www.cubadebate.cu/noticias/2012/01/21/cuba-califica-de-inaceptables-declaraciones-de-gobierno-espanol/

3)    http://www.ristretti.it/areestudio/disagio/ricerca/index.htm

4)   http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Italia/2009/commenti-sole-24-ore/07-settembre-2009/piano-carceri.shtml

5)   http://condorcuba.wordpress.com/2011/11/16/abogada-argentina-describe-su-visita-al-sistema-penitenciario-cubano/

 

Tuesday, 12 February 2013 15:19

CULTURA È LIBERTA’ !

 

IL COMITATO ITALIANO GIUSTIZIA PER I CINQUE

Per la CAMPAGNA INTERNAZIONALE 2012 

Il 5 per i 5

 

 

SEMPRE IN PRIMA FILA CON INIZIATIVE DI INFORMAZIONE, CULTURA E DI LOTTA

 

CULTURA È LIBERTA’ !

    

4 febbraio 2012 ore 17,00- 21,30

Casa della Pace

Via di Monte Testaccio, 22  Roma

                                                                                                   e

8 febbraio 2012 ore 18,00-22,00

Casa della Pace

via di Monte Testaccio, 22  Roma

 

In contemporanea  5  attività culturali dedicate ai 5 :

 

  • " Omaggio floreale ai cinque", Mostra di pittura : personale di Luciano Fabbrizio
  • “Los 5 por la calle”, Mostra fotografica di Yailín Alfaro Guillen (disegnatrice e fotografa cubana)
  • "Le maschere perse ", Poesie scritte e recitate da Donatella Calì
  • Presentazione del nuovo numero di NUESTRA AMERICA e del libro (a cura del Prof. L. Vasapollo) “L’economia cubana non è una scienza triste”Achab ediz.
  • Musica cubana a cura di Tatiana Fabbrizio

 

….accompagnati da polenta, salsicce e tanto vino rosso!!!

 

Organizza COMITATO ITALIANO GIUSTIZIA PER I CINQUE,

con la collaborazione dell’Associazione e Rivista NUESTRA

AMERICA, del circolo di Italia - Cuba A. MELLA e di Radio Città Aperta

 

W.W.W.GIUSTIZIAPERICINQUE.ORG

IL CIRCOLO ITALIA-CUBA di ROMA “JULIO ANTONIO MELLA”

IN COLLABORAZIONE

CON IL CIRCOLO ITALIA-CUBA di CAMPI BISENZIO e

L’ ASSOCIAZIONE e rivista NUESTRA AMERICA

PRESENTA (in lingua originale) HABANASTATION, FILM DEL REGISTA CUBANO IAN PADRON

 

Alle ore 17,30  di giovedì 8 marzo

AL TEATRO DEL LIDO, Ostia, via Delle Sirene n 22

LA SERATA SARA’ DEDICATA ALLA LIBERAZIONE DEI CINQUE CUBANI PRIGIONIERI DA OLTRE 13 ANNI NELLE CARCERI DEGLI USA.

interverranno:

Antonio Pitaluga docente dell’università de La Habana che ci illustrerà il contenuto del film.

Luciano Vasapollo docente della università La Sapienza di Roma, Direttore di Nuestra America, vicepresidente del Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, di ritorno da Cuba, relazionerà sul modello di perfezionamento della pianificazione economica.

Un rappresentante della Ambasciata di Cuba.

Saranno presenti e si ringraziano per la collaborazione il Teatro del Lido, Radio Cittàperta, Filippo Lange presidente di Affabulazione.

 

                

 

Tuesday, 12 February 2013 15:09

Avevo 12 anni durante l’assalto al Moncada

di Eduardo Galeano

Pubblicato in Cubadebate il 14 Gennaio 2012 

 

Avevo dodici anni durante l'assalto al Moncada, sedici durante lo sbarco del Granma, diciotto quando i guerriglieri entrarono, vittoriosi, a L'Avana. Gli uomini della mia generazione hanno avuto la fortuna di coincidere, nel tempo, con la Rivoluzione Cubana. Da subito ci si fuse nella vita e ci penetrò nell'anima. Insieme a molti milioni di uomini, celebro questa rivoluzione come se fosse mia.

Essa mi ha trasmesso forze quando mi sono sentito cadere. Mi ha contagiato energia, giorno dopo giorno, anno dopo anno, durante il processo che la mise in salvo dalla sconfitta o dal tradimento. Cuba ruppe in pezzi la struttura dell'ingiustizia e confermò che lo sfruttamento di alcune classi sociali su altre e di alcuni paesi su altri non è il risultato di una tendenza "naturale" della condizione umana, né è implicita nell'armonia dell'universo. Molte muraglie si sono innalzate davanti a questo vento di buona furia popolare.

La colonia diventò patria ed i lavoratori, padroni del proprio destino. La donna smise di essere una passiva cittadina di seconda classe. Finì lo sviluppo disuguale che in tutta l’America Latina castiga la campagna e al tempo stesso penetra in poche città babiloniche e parassitarie. Si è cancellato il confine che separa il lavoro intellettuale dal lavoro manuale, risultato delle tradizionali mutilazioni che ci riducono a una singola dimensione e ci fratturano la coscienza.

Non è stata una passeggiata questa impresa, né è stato lineare il cammino. Quando sono vere, le rivoluzioni si fanno nelle condizioni possibili. In un mondo che non ammette arche di Noè, Cuba ha creato una società solidale a un passo dal centro del sistema nemico. Durante tutto questo tempo, ho molto amato questa rivoluzione. E non solo nei suoi successi, che sarebbe stato facile, ma anche nei suoi passi falsi e nelle sue contraddizioni.

Anche nei suoi errori mi riconosco: questo processo è stato realizzato da gente semplice di carne e ossa, e non da eroi di bronzo o macchine infallibili. La Rivoluzione cubana mi ha fornito una fonte inesauribile di speranza. Là ci sono, più potenti di qualsiasi dubbio o esitazione,  queste nuove generazioni educate alla partecipazione e non all’egoismo, alla creazione e non al consumo, alla solidarietà e non alla concorrenza. E lì vi è, più forte di ogni scoraggiamento, la prova vivente che la lotta per la dignità umana non è una passione inutile, e la dimostrazione, palpabile e quotidiana, che il mondo nuovo si può costruire nella realtà e non solo nell'immaginario dei profeti.

Rivista "Casa de las Américas" (n. 111, novembre-dicembre, 1978, pag. 104-105)

 

Traduzione a cura della Commissione Internazionale della Rete dei Comunisti

L'Avana. 18 Febbraio 2012

Luciano Vasapollo è un professore d’economia, noto a Cuba, che insegna nell’Università la Sapienza di Roma ed è il delegato del Magnifico Rettore per i Rapporti Internazionali con i Paesi dell’ALBA, direttore della rivista Nuestra America, dirigente della Rete dei Comunisti, tra l’altro. 

Professore emerito dell’Università di Pinar del Río e di quella de L’Avana, membro d’onore dell’Associazione degli Economisti, vincitore di un Premio Contracorriente e autore di molti testi autorevoli sul tema citati, alcuni pubblicati a Cuba, è anche un attivista molto impegnato e opera come vice presidente del Comitato Italiano per la Liberazione dei Cinque.   

Giovedì 16, nello spazio che fu il quartiere generale di Ernesto Che Guevara, nella fortezza La Cabaña,  Osvaldo Martínez, economista e presidente della Commissione dei Temi  Economici del Parlamento cubano e direttore del Centro di Studio dell’Economia Mondiale nell’Isola, ha presentato il libro di Luciano Vasapollo e Joaquin Arryola  “Crisis y big bang. La crisis sistémica del capital”, nell’ambito della XXI Fiera Internazionale del Libro Cuba 2012.

Li accompagnava la lettrice della Flex (facoltà di lingue straniere) Emanuela Fusaro. La presentazione ha suscitato un grande interesse, accresciuto dal momento di speciale attenzione ai cambi nella gestione economica nell’Isola.

Luciano Vasapollo, il giorno dopo ha incontrato nella sua qualità di vice presidente del Comitato Italiano per la Liberazione dei Cinque Eroi cubani,  diversi familiari di questi uomini che sono prigionieri politici dell’impero da più di 13 anni,  ed ha parlato delle nuove esperienze e manifestazioni a questo proposito,  in ambiti diversi e sensibili come l’università, con un auditorio di giovani, e la chiesa cattolica in particolare. 

Infatti la causa dei Cinque è stata presentata in diverse chiese cattoliche in Italia, e durante un’udienza  papale è stato consegnato al Papa Benedetto XVI  una lettera con  una richiesta di preghiere per i Cinque patrioti e la storia del loro caso, censurato o manipolato dalla grande stampa internazionale.  

Graziela Ramírez, presidentessa del Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque a Cuba,  lo ha ringraziato vivamente ed ha ricordato  che il Comitato italiano, come le Associazioni  di Solidarietà e Amicizia con Cuba – che Luciano ha ricordato e lodato per il loro impegno in tempi tanto difficili-  hanno sempre organizzato iniziative di grande impatto come la campagna “Io sto con i Cinque, e tu?” e manifestazioni di massa. 

Erano presente all’incontro, svolto nella sede dell’ICAP, l’Istituto d’Amicizia dei Popoli, Kenia Serrano, la presidentessa, il padre e la madre di René  e un folto gruppo di amici italiani e cubani.        

Prima di lasciare L’Avana, il professor  Luciano Vasapollo ha incontrato anche il ministro cubano d’Educazione Superiore  e membro del Buró Politico del PCC,  Miguel Díaz-Canel.

 

http://www.granma.cu/italiano/cultura/18febrero-luciano.html

“Il nostro dovere è lottare sino all’ultimo minuto”

Arleen Rodríguez Derivet / Rosa Miriam Elizalde - Foto: Roberto Chile

L'Avana. 4 Febbraio 2012

"Buenas", ha salutato allegramente Fidel l’auditorio, e con questa parola  magica è iniziata in una delle piccole sale  del Palazzo delle Convenzioni, la presentazione  del libro di memorie del leader della Rivoluzione  cubana, “Fidel Castro Ruz: Guerrigliero del tempo”, due volumi con le conversazioni sostenute con la scrittrice e giornalista  Katiuska Blanco.

Con lo stesso tono simpatico Fidel ha avvisato: “Vi parleremo di due libri dei quali non avete avuto notizie”.

In effetti sono due volumi che iniziano con i primi ricordi dell’infanzia del leader e terminano nel dicembre del 1958, alla vigilia del trionfo della Rivoluzione.

Sono quasi mille pagine nella quali “io ho partecipato un pochino”, ha scherzato il Comandante e in questo tono disteso ha animato tutto l’incontro che è durato quasi sei ore, e poi almeno un’ora con il Comandante in piedi, salutando personalmente un buon numero di partecipanti,  tra i quali i vecchi compagni dell’assalto  alla Moncada, del Granma e i familiari dei Cinque cubani prigionieri negli Stati Uniti.

Fidel veste una leggera giacca sportiva su una camicia a quadretti in cui domina l’azzurro.

L’espressione del suo viso riflette le emozioni che gli ispirano le parole e gli aneddoti che ricostruiscono  i presentatori di ogni tomo di questa edizione: Abel Prieto, Ministro di Cultura, e Miguel Barnet, Presidente della Unione degli Scrittori e degli Artisti di Cuba.

A volte alza le ciglia e gli brillano gli occhi, come quando Abel ricorda i passaggi dell’ infanzia a Birán o ride apertamente, per esempio, quando Barnet evoca le parole di Che Guevara sullo sbarco dello yacht Granma: “Fu un naufragio”.

 “In realtà, la ragione per cui sono qui, e lo ripeterà in diversi modi  nell’incontro, risponde ad un’unica domanda, in cosa posso aiutare?”

E se si dovesse scegliere una sola frase che dia l’idea di dove ci porterà questo libro - un gioiello delle edizione e stampa della Casa Editrice Abril e della Tipografia  Federico Engels, con fotografie e disegni di Ernesto Rancaño, autore della copertina – che chissà aiuti,  lo si trova in un momento delle conversazioni, quando dice a Katiuska:

“Preferisco il vecchio orologio, i vecchi occhiali e i vecchi scarponi ma in politica tutto il nuovo”.

Mentre Katiuska presenta brevemente le edizioni e intervengono i due presentatori, a momenti Fidel appare tanto emozionato come noi, come se d’improvviso da quel rapido viaggio tra le pagine di due libri vedesse nel loro insieme, come in una pellicola in terza dimensione, ha detto Barnet, la sua stessa vita”.

“È che si risalta il valore di quello che si è fatto, ma la cosa che più m’interessa, è essere utile”.

Commenta che legge centinaia di dispacci di agenzie tutti i giorni.

Letteralmente divora tutte le informazioni che gli giungono;  segue con particolare attenzione la situazione in Venezuela, dove questo 4 febbraio si celebra il 20º anniversario della ribellione militare comandata da Hugo  Chávez: “Nessuno ha mai fatto di più per il popolo venezuelano del Movimiento Bolivariano", commenta.

Fidel ha parlato di molte cose con entusiasta disposizione al dialogo, a partire dai commenti e dalle domande dell’auditorio: delle ammirabili  lotte che oggi sferrano gli studenti latinoamericani e del mondo, per i loro diritti: della sua profonda opposizione all’insegnamento pagato; della sua ferma certezza che le conoscenze acquisite e sviluppate nel nostro paese possono moltiplicare le produzioni i beni e il livello della vista nella società, includendo l’agricoltura ; quanto sbagliavamo tutti credendo che nel socialismo i problemi economici erano risolti!; dei Nobel che raramente premiano coloro che credono in un sistema sociale più giusto; delle sorprendenti novità della scienza e della tecnologia; del rischio del gas di scisto ( grisou) e delle favolose prospettive della nano-tecnologia; delle visite dei leader mondiali e le impressioni che gli hanno fatto; delle Malvine, ‘quel pezzetto di terra rubato all’Argentina, dove adesso i britannici pretendono d’estrarre petrolio’, e, ovviamente delle terribili minacce che pendono sulla Siria e sull’Iran, mentre Stati Uniti ed Europa pretendono di convincere la Russia con la ridicola idea che lo scudo antimissile serve per proteggere questo paese dalle minacce di Iran e Corea del Nord.

Per lui è indispensabile seguire tanti avvenimenti e riconoscere che già non c’è solo spazio per gli interessi nazionali, che sono incorniciati dagli interessi mondiali.

“Il nostro dovere è lottare sino all’ultimo minuto per il nostro paese, per il nostro pianeta e per l’umanità”.

Parlando dei Cinque e con i Cinque

In due occasioni, Fidel ha parlato del “Juan Cristóbal”, di Romain Rolland come di una delle sue letture  favorite. La prima è stata scoprendo nelle fila dietro i suoi compagni della Moncada, le madri dei Cinque.

Quel romanzo è stato una delle sue letture in prigione, uno di quelli sopravvissuti alla censura del capo del carcere, “un tipo odioso, imbecille e ladro, tanto che proibì libri come Stalin, di Trotskij, ma in cambio lasciò passare Il Capitale, di Karl Marx.”

"Siamo qui e vediamo i familiari dei Cinque. Si deve vedere quanto hanno resistito questi uomini”, ha esclamato con ammirazione e  ha detto che  non esiste paragone tra i quasi due anni che lui trascorse recluso, con i 13 anni di prigionia di  Gerardo, Ramón, Fernando, Antonio e incluso René, al quale non permettono di ritornare a Cuba, ma che si sente particolarmente interessato alla loro situazione attuale.

“Proprio adesso stavo leggendo quello che ha scritto Antonio sul suo cambio di prigione. Come sta lui?”, ha chiesto con vivo interesse,  lui che come prigioniero politico, a sua volta sofferse maltrattamenti ed anche minacce di morte.

Mirta, la madre di Tony, gli ha detto che si tratta di un cambio al quale aveva diritto,  chiesto dopo la riduzione della condanna. Lui è stato 13 anni nella prigione di massima sicurezza di Florence, in Colorado, tanto dura che la chiamano l “Alcatraz delle montagne rocciose”, che obbligava i familiari in visita a prendere tre aerei, mentre adesso si trova a  Marianna, in Florida, la  stessa prigione dov’è stato René, sino alla sua uscita, il 7 ottobre scorso.

“È  favorevole per il cambio di clima e perché adesso devo prendere un solo aereo e poi proseguire su strada”, ha spiegato la madre del poeta prigioniero, una donna ammirabile che compie 80 anni quest’anno e sta risentendo delle pesantissime giornate di viaggio per visitare suo figlio.

“In quanto a lui, ha commentato, sta di buon animo e mi ha chiesto di trasmettere a tutti i ringraziamenti per l’appoggio alla lotta per la causa dei Cinque, che è entrata in una fase cruciale e decisiva. Si mantiene come i suoi compagni, con la stessa fedeltà, resistenza, buon animo e  il desiderio che infine giunga la vittoria”, ha detto Mirta.

La visione intima della storia

La scrittrice Graziella Pogolotti, presidentessa della Fondazione Alejo Carpentier, ha iniziato il giro delle domande. “Uno dei problemi dell’avvicinamento alla Storia – così con la maiuscola -  è che si segue la sequenza dei grandi avvenimenti, ma quasi mai dei piccoli fatti, di quei dettagli intimi, della memoria, quelle cose che non solo toccano la mente, ma anche il cuore”. ´Ha proposto al leader della Rivoluzione di continuare a scrivere, che continui questa saga di testimonianze e che conti di più sulla sua esperienza di combattente e degli scambi con le grandi personalità del mondo.

“Devo approfittare adesso, perché poi la memoria si stanca”. Un’altra volta è affiorato il magnifico umorismo di questo pomeriggio, ed ha promesso: “Sono disposto a fare tutto il possibile per trasmettere quello che ricordo bene... ho espresso tutte le idee che avevo e i sentimenti che ho provato”, e  dopo un po' ha aggiunto “Prendo coscienza dell’importanza di trasmettere tutto questo, per trasferirlo in modo che sia utile”.

 Ha richiamato l’attenzione sull’enorme rivoluzione prodotta nel pensiero, in un’epoca segnata inoltre da passi avanti scientifici incredibili. “Internet è uno strumento rivoluzionario che permette di ricevere e trasmettere idee nelle due direzioni, una cosa che dobbiamo saper usare”, ed ha commentato sull’enorme potenziale che ha il paese per partecipare a questi sviluppi. Per esempio, solo l’Università di Scienze Informatiche, tra studenti e docenti, ha  14.000 persone nelle sue aule. "Stiamo approfittando di questi valori e risorse per trasmettere idee?”, si è chiesto.

Dialogando con Mirthia Brossard, presidentessa della Federazione degli  Studenti  dell’Insegnamento Medio, ha detto che : “Dobbiamo appoggiare le idee della giovane cilena Camila Vallejo, nel senso di  lottare perché l’educazione sia uguale per tutti. Che non sia solo un’educazione generale e gratuita, ma ci dobbiamo preoccupare di quello che s’insegna". E ha aggiunto:

 “L’educazione è la lotta contro l’istinto. Tutti gli istinti conducono all’egoismo, ma solo la coscienza ci può portare alla giustizia. Questa non è solo una formula pratica, ma teoricamente è l’unica accettabile”.

Il pittore Alexis Leyva Machado (Kcho) ha commentato già quasi al termine dell’incontro, che questo libro spiega come  Fidel è divenuto un leader  di taglia mondiale non per la forza, ma per la sua intelligenza. Quando l’ artista ha chiesto a Fidel di fare una raccomandazione per operare in questo mondo pazzo che ci è toccato, il Comandante ha risposto:

“Tu stesso lo hai detto, più che un’azione di coraggio serve un’azione d’intelligenza”.

Il leader della Rivoluzione si è lamentato che stava per terminare  il tempo, ma L’incontro si è chiuso così com’è  iniziato, con delle risate: “ Che peccato che termina tutto questo! Mi sono sentito molto felice, ma io sono un collaboratore dei medici -che mi aspettano - e guardate che lo faccio non come un’azione di coraggio, ma d’intelligenza”.

 

(Traduzione Gioia Minuti).

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