Libertà per i prigionieri politici palestinesi.
Libertà per i 5 rivoluzionari cubani.
Libertà per tutti  i rivoluzionari anticapitalisti e antimperialisti  

Il 17 aprile è la giornata internazionale del prigioniero politico palestinese, sono 4812 i detenuti nelle carceri israeliane tra loro ci sono oltre 219 minorenni, dal 1967 in oltre 750.000 sono passati per le prigioni israeliane, una cifra equivalente al 20% del popolo  della Palestina occupata.  Crediamo sia giusto ed importante rispondere all’appello lanciato dalle organizzazioni palestinesi  organizzando manifestazioni e presidi in tutta Italia , dando forza e sostegno alla lotta che da oltre due anni portano avanti i prigionieri palestinesi contro  un impianto di detenzione brutale, per  il rispetto dei diritti umani e la fine del sistema di detenzione amministrativa e della tortura. Il 23 febbraio scorso, un giovane palestinese Arafat Jaradat  è morto nel carcere di Megiddo in seguito alle sevizie inflittegli dall’esercito israeliano.

Anche oggi la Rete dei Comunisti ha continuato la mobilitazione rispondendo al  sentito invito a tutti i compagni e cittadini  di partecipazione alla messa di suffragio da parte  dell’ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia  per onorare e ricordare il Comandante  e Presidente Hugo Chavez. Dopo la messa molto partecipata,  per  salutare i rappresentanti diplomatici venezuelani insieme a quelli di tutti i paesi  dell’ALBA e di tantissimi altri paesi non solo dell’America Latina, si è tenuta  una emozionante e sentita manifestazione di solidarietà nel nome del  presidente e comandante Chavez.

I tanti compagni  presenti della Rete dei Comunisti, dell’associazione Nuestra America, di Militant, dell’Unione Sindacale di Base, del Comitato Palestina nel Cuore, di Radio Città Aperta , dei rappresentanti palestinesi di Fatah in Italia, e di altre strutture della solidarietà, hanno salutato con grande affetto e con una forte e significativa passione politica militante l’intero corpo diplomatico dell’ambasciata venezuelana, il governo , il PSUV, il PCV e tutto il popolo rivoluzionario bolivariano con slogan in ricordo del compagno comandante Chavez e per il rafforzamento dell’internazionalismo proletario seguendo il suo esempio rivoluzionario nel pensiero e nell’azione per la continuità della lotta per il socialismo.

8 marzo 2013
Rete dei Comunisti

 

Solidarietà con i compagni del Fronte popolare, sosteniamo la lotta del popolo tunisino.
L’assassinio del dirigente comunista tunisino Chokri Belaid è un atto di terrorismo politico contro il popolo tunisino e contro le forze sociali e politiche dei lavoratori tunisini. La Rete di Comunisti esprime la sua solidarietà al popolo tunisino, ai compagni del Fronte Popolare e alla famiglia del compagno Belaid.
Il suo omicidio è un crimine che ricade sulle spalle del governo tunisino e delle forze islamiche e reazionarie che rispondono con la politica del terrore alla crescita del movimento di protesta popolare contro le leggi anti popolari e antidemocratiche dell’esecutivo di Hamadi Jebali.
Choukri Belaid è una figura storica della sinistra di classe araba e tunisina, quella che ha visto generazioni di uomini è donne combattere e morire, a causa del regime poliziesco di Ben Alì o per mano dei fascisti islamici, nelle repressioni degli anni '80 e '90. Il compagno Belaid era il segretario del Partito dei Patrioti Democratici e portavoce del Fronte Popolare, la coalizione delle forze della sinistra di classe, laiche e progressiste che sono state il motore della “rivoluzione” del 2011.
A due anni di distanza dalle proteste popolari che portarono a cacciata di Ben Ali, il proletariato tunisino non ha mai smesso di battersi e rivendicare giustizia sociale e libertà. Ieri, il popolo tunisino si scontrava contro un sistema di governo poliziesco e corrotto che consentiva alle imprese straniere di saccheggiare le ricchezze del paese, oggi si batte contro il liberismo in versione islamica. Lo testimoniano le ripetute rivolte dei disoccupati le cui aspettative sono state disattese dal governo islamico. Il governo di coalizione guidato dalla islamica Ennahda, in perfetta continuità con il passato, impone i diktat del FMI e della BCE, che continuano ad impoverire la Tunisia e consentono alle imprese straniere, italiane e francesi in primo luogo, di sfruttare sempre di più i lavoratori tunisini.

Si è chiuso ieri l’incontro Europeo di solidarietà con Cuba al quale hanno partecipato il Prof. Luciano Vasapollo ,Direttore dell’Associazione e rivista Nuestra America, e Rita Martufi, Direttr. del centro studi CESTES-PROTEO; riportiamo di seguito la dichiarazione conclusiva che esprime importanti e avanzati contenuti politici condivisi da tutti i partecipanti.

Berlino, 9 - 11 novembre 2012

Noi 120 partecipanti all’Incontro Europeo di Solidarietà e Amicizia con Cuba, provenienti da 30 stati e 54 organizzazioni, ci rivolgiamo ai governi europei e alle istituzioni dell’Unione Europea, affinché richiedano al governo degli Stati Uniti del Nord America l’immediata eliminazione dell’illegale e criminale embargo economico, commerciale e finanziario che gli USA stanno imponendo alla popolazione cubana da mezzo secolo.
Ugualmente noi delegate e delegati di questo Incontro esigiamo l’immediata liberazione dei cinque lottatori antiterroristi cubani che, da 14 anni, si trovano detenuti ingiustificatamente nelle carceri statunitensi a seguito di un processo manipolato. Inoltre reclamiamo il diritto d’ingresso negli USA per Olga Salanueva e Adriana Perez, mogli di René González e Gerardo Hernandez, alle quali sinora viene negato il diritto di visita. Si tratta dei cinque cubani che sono stati condannati illegalmente e illegittimamente per le loro attività per evitare attentati contro persone innocenti, mentre nello stesso tempo i veri terroristi come Posada Carriles possono andare liberamente per le strade statunitensi.

Realizzazione: Natura Avventura

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